Cerca e trova immobili
LUGANO

OtherMovie Film Festival, cresce il pubblico del cinema indipendente

La quattordicesima edizione va al film italiano "After the Bridge" di Davide Rizzo e Marzia Toscano
Foto OtherMovie
Fonte OtherMovie Lugano Film Festival
OtherMovie Film Festival, cresce il pubblico del cinema indipendente
La quattordicesima edizione va al film italiano "After the Bridge" di Davide Rizzo e Marzia Toscano

LUGANO - Si è concluso con la vittoria del film italiano After the Bridge di Davide Rizzo e Marzia Toscano "OtherMovie Lugano Film Festival". La quattordicesima edizione, caratterizzata dal tema portante della memoria e dell’identità, ha visto un ulteriore aumento di pubblico rispetto al 2024, con circa 1'100 presenze agli eventi.

La giuria, presieduta dal regista ticinese Mirko Aretini, ha dunque decretato After the Bridge come la miglior pellicola proiettata durante l’edizione. Il documentario, presentato nella sezione L’Incontro – dedicata ai lungometraggi internazionali – ribalta il punto di vista del dolore e del concetto di vittima attraverso lo sguardo e la figura della madre di un terrorista. La protagonista è infatti proprio la madre di uno degli autori dell’attentato sul famoso ponte di Londra nel 2017.

«Coraggioso, curato e raffinato, questo viaggio di riflessione introspettiva tra passato, presente e futuro, ha saputo per la giuria meglio di tutti esprimere il tema della rassegna di quest’anno» si legge in una nota.

Nella medesima sezione hanno ricevuto una menzione speciale anche Home Swiss Home di Geert Smets e Soul of Soil di Yen Lan-Chuan. «Il primo - spiegano da OtherMovie - una divertente produzione svizzera che ci ha fatti riflettere sull’identità nazionale svizzera dal punto di vista di un cittadino statunitense, è stato ritenuto in grado di presentare in maniera fresca e brillante una serie di stereotipi tematizzandoli con sarcasmo e ironia. Il secondo, un film taiwanese che tratta di agricoltura sostenibile, è stato premiato per la poetica e la delicatezza della regia e per la capacità di affrontare un argomento importante e di attualità senza scadere nella retorica».

Passando ai cortometraggi, a vincere nella categoria del concorso nazionale OtherSwiss Short è stato Everyone but us di Diego Haunstein, «premiato per la regia solida, matura e dal taglio cinematografico, nel racconto dei dubbi di una coppia apparentemente felice alla notizia di una gravidanza inaspettata».

Anche in questa sezione ci sono due menzioni speciali: Troubled di Patricia Wagner e Su Twice di Agnese Laposi. Il primo è stato ritenuto una potente esplorazione del conflitto nordirlandese e delle sue conseguenze, il secondo per l’intelligenza narrativa nel ritrarre tensioni sociali attraverso un dialogo claustrofobico.

Restando in tema cortometraggi, il premio per miglior corto internazionale della sezione [S]guardo da vicino, è andato all’iraniano Sonata of good women di Mehdi Mahaei. Un film audace e senza paura, per la giuria, una sfida alle oppressive leggi dello Stato islamico contro le relazioni LGBTQ+: anche attraverso una sapiente fotografia viene messo in luce il paradosso di una società che impone sia il sacrificio sia la repressione. La menzione speciale in questa categoria è stata assegnata all’austriaco Strangers like us di Pipi Frostl e Felix Krisai, grazie alla storia raccontata definita come la più interessante della sezione.

OtherMovie ha poi assegnato dei premi in tre altre categorie: Best Animated Short Film, VideoArt Contest e Music Video Competition. Il miglior cortometraggio di animazione si è rivelato il britannico And then they di Shaun Clark: un’opera inclusiva e riflessiva sulle relazioni umane, che fonde pixilation e animazione in 2D generando un contrasto visivo tra realtà e immaginazione e restituendo la molteplicità delle percezioni sull’identità del protagonista.

È stato lo svizzero On My Head di Walter Veronesi invece a vincere il concorso dedicato alla videoarte: composti in quattro atti, i brani etno rock sono punteggiati da canti amerindiani che trasmettono messaggi ecologici e spirituali. Il video musicale argentino Perros Sin Dueño di Juan Matias Musa è stato ritenuto il migliore del concorso per la sua capacità di rispecchiare ’identità in relazione alle nuove tecnologie. Una menzione è stata conferita anche al video austriaco Shake Stew – Lila di Rupert Höller per la musica e la fotografia applicate alle coreografie.

«Quando siamo partiti con OtherMovie nel 2012 – spiega il direttore del Festival Drago Stevanovic – desideravamo portare uno sguardo diverso, qualcosa che a nostro giudizio mancava nella scena culturale locale. Da lì anche il nome del Festival. Volevamo porci come ponte fra le culture, sia per motivi biografici degli organizzatori sia per contribuire all’integrazione in una società multiculturale come la nostra».

Un Festival in crescita "OtherMovie", non solo dal punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo. Un esempio ne è la prima ticinese, e seconda proiezione svizzera, del documentario Game Over – oggi nelle principali sale cinematografiche del Paese – che con un taglio da thriller tratta della crisi e della fine di uno dei simboli dell’identità svizzera: la banca Credit Suisse.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
Naviga su tio.ch senza pubblicità Prova TioABO per 7 giorni.
NOTIZIE PIÙ LETTE