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TUMORISeno, colpite 4 donne l'ora, prevenzione già dai 16 anni

30.09.04 - 07:43
Foto d'archivio
Seno, colpite 4 donne l'ora, prevenzione già dai 16 anni

ROMA - Il tumore al seno è uno dei mali più diffusi per la donna. Le cifre che sono state riferite ieri in Italia da Francesco Schittulli, oncologo e presidente della Lega italiana per la lotta ai tumori (Lilt) sembrano un vero e proprio bollettino di guerra.
Si parla infatti che ogni ora nella vicina penisola si  ammalano quattro donne di tumore al seno. E alla fine di quest'anno saranno circa 33mila le nuove diagnosi e 11mila i decessi. Questa forma di tumore rappresenta ancora il 'big killer' in rosa. ''E le previsioni per il prossimo futuro prevedono un aumento dei casi, che gia' nel 2005 potrebbero raggiungere quota 35/36mila''.

A fronte delle previsioni tutt'altro che incoraggianti sul crescente numero di casi di cancro al seno, buone notizie provengono sul fronte delle cure. Francesco Schittulli: "L'80% delle donne che si ammalano guarisce completamente. Una percentuale che sale al 90% in caso di diagnosi precoce", prosegue Schittulli. Ecco perche' oncologi, associazioni e testimonial arruolati dalla Lilt sottolineano il ruolo ''essenziale'' della prevenzione. ''A partire dai 16 anni - aggiunge l'oncologo - per abituare le ragazze ad avere familiarita' con l'autopalpazione, un esame che aiuta a prendere familiarita' con il proprio seno e a notare eventuali piccole modificazioni che richiedono il parere di un esperto. Bisogna farla almeno una volta al mese'', dice Schittulli che ricorda come il 60% delle donne scopre da sola il nodulo al seno. Intervenire prima infatti non significa solo guarire, ma anche ''poter mantenere l'integrita' fisica ed estetica del seno ed evitare problemi psicologici di non accettazione''. Raggiunta la soglia dei 25 anni gli esperti suggeriscono una ecografia l'anno, mentre dai 35 in poi una mammografia. ''L'incidenza del tumore al seno e' infatti in aumento, sia per il prolungarsi della vita media, sia per il crescere dei fattori di rischio globali, tra cui lo stile di vita all'Occidentale''. Non a caso differenze si registrano anche in Italia scendendo da Nord a Sud. Nel meridione ci si ammala di meno per un contesto ambientale piu' rilassato e per una vita mediamente piu' sana, complice anche la dieta mediterranea.

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