Cerca e trova immobili
CANTONE

«I Frontaliers salveranno il mondo»

Bussenghi e Bernasconi tornano al cinema. Il regista Alberto Meroni: «Vogliamo sbancare anche oltre Gottardo»
«I Frontaliers salveranno il mondo»
Inmagine
«I Frontaliers salveranno il mondo»
Bussenghi e Bernasconi tornano al cinema. Il regista Alberto Meroni: «Vogliamo sbancare anche oltre Gottardo»

MENDRISIO - A otto anni dal grande successo di “Frontaliers Disaster” gli amati Bernasconi e Bussenghi sono pronti a tornare sul grande schermo. Durante le feste arriverà al cinema il secondo film con protagonisti il doganiere e il frontaliere più amati del Ticino. Con un po' di ritardo rispetto ai piani originari (sarebbe dovuto uscire nel 2018), a causa soprattutto del Covid. «Sarà una spy comedy di un centinaio di minuti, molto divertente», ci spiega il regista Alberto Meroni.Pur senza voler dare, ovviamente, troppe anticipazioni sulla trama, Meroni ci ha raccontato quanto è entusiasta di ricominciare a girare e di come non vede l’ora di «sentire persone di ogni età ridere assieme in sala per un paio d’ore, penso non ci sia nulla di più bello. Il riscontro del primo film era andato oltre ogni nostra aspettativa, ora puntiamo a conquistare non solo il Ticino e il Nord Italia ma anche a sbancare la Svizzera tedesca e francese, dove, si sa, apprezzano la nostra comicità».

INMAGINE

Sono passati più di sette anni dall’uscita del primo film e dei Frontaliers, prima molto attivi anche a livello televisivo, si sono un po’ perse le tracce. Il pubblico non potrebbe avervi un po’, per usare un termine poco simpatico, dimenticato?
«Non credo, anzi secondo me l’attesa gioca un po’ a favore della voglia generale di tornare a divertirsi. Magari, nell'essere troppo presenti, il rischio sarebbe stato di stancare. Per citare Totò, chi porta risate non viene mai scordato. E noi autori abbiamo lavorato a lungo affinché sia un rientro col botto».

Ecco, parliamo della trama. È rimasta quella del 2018 o si è evoluta?
«Conserva dei tratti originali ma è cambiata nel corso del tempo. Non è collegata ai mutamenti politici perché desideriamo che sia una sorta di cartone, qualcosa di atemporale. Lasciamo i commenti su quanto succede in politica a voi giornalisti, noi al cinema giochiamo sul gioco di specchi e di divisioni con cui ci vediamo reciprocamente con i nostri vicini frontalieri. Posso anticipare che, se nel primo film si giocava tanto sul confine sud, ora andremo anche a quello a nord, sul Gottardo. Tornando ai cambiamenti, come autori abbiamo riflettuto su come rappresentare i mutamenti dei luoghi comuni e abbiamo deciso di restare su un piano generico, perché il nostro e resterà un film per famiglie, senza violenza e senza volgarità, che vuole ironizzare sull'identità svizzero-italiana».

Il frontalierato è ancora un tema, in un mondo che sta riservando eventi internazionali dolorosi e complessi?
«Quel che accade nel mondo lo sentiamo attraverso le tv e i giornali ma non lo vediamo. Il frontalierato è una realtà inevitabile che viviamo quotidianamente sul territorio, un archetipo di molti territori di confine come il nostro. Quindi, si, è una tematica sempre attuale».

Qualche anticipazione?
«La pellicola parte sempre dalla fantastica dogana di Brusata, ma finisce in una caserma segreta sperduta in cima alle Alpi, dove i nostri Frontaliers, assieme a una squadra di esperti, verranno istruiti su come salvare il mondo».

Addirittura, ben oltre i confini ticinesi quindi! Avete aperto dei casting per alcuni personaggi. Chi saranno i protagonisti della pellicola?
«Ci saranno le figure più conosciute e apprezzate, lo zoccolo duro dei Frontaliers, quindi Bernasconi, Bussenghi, Veronelli e Amelie e attorno a loro ruoteranno 7-8 personaggi nuovi. Saranno interpretati da attori conosciuti sia nel mondo della commedia locale che di quella italiana ed europea. Per ora, non dico altro…».

Ci sarà ancora il dialetto?
«Avremo qualche battuta e qualche riferimento, però abbiamo scelto di non esagerare, sebbene sia io che Flavio Sala siamo fan del dialetto e continuiamo a usarlo nelle nostre produzioni. Vogliamo realizzare un film dal respiro più internazionale, che parli sempre della nostra realtà ma che possa essere appetibile per tutti, anche oltre Gottardo».

Sarà una co-produzione di Inmagine e RSI. È stato complesso trovare i fondi?
«È stato difficilissimo perché girare un film è costoso. Non mi piace dire che sono tempi complicati perché ne sono stati di peggiori, però ottenere soldi da privati e sponsor non è facile. Stiamo avendo un ottimo riscontro da parte di aziende, società ed enti che si mettono a disposizione con grande gioia per darci una mano e questo vale quanto, se non di più, di un finanziamento».

I Frontaliers cercano comparse - Per completare il cast, Inmagine sta cercando alcune comparse. Il 18, 19 e 20 marzo e/o il 14 e 22 ad Airolo servono uomini e donne tra i 18 e i 40 anni, mentre l'1aprile a Caslano e il 2-3 aprile a Mendrisio sono ben accetti personaggi in abito da cerimonia. Richiesta più particolare invece per il 23 marzo a Novazzano, dove sono necessari un'anziana signora con la patente e una coppia anziana che parli napoletano. Infine, sarebbero utili proprietari di auto anni '80 e '90. Gli interessati possono mandare una email a casting@inmagine.ch

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE