Dose, tre minuti per conquistare Sanremo

Il rapper ticinese si esibirà al Palafiori di fronte a manager, produttori e discografici a caccia di talenti
SANREMO - Quest'anno a Sanremo ci sarà anche un po' di Ticino. Avremo modo di raccontarvelo nel dettaglio in questi giorni, ma partiamo con il primo artista: Dose.
Il rapper prenderà parte a Sanremo Unlimited, appuntamento patrocinato da Casa Sanremo e in programma al Palafiori della località ligure, nelle giornate di giovedì 13 e venerdì 14 febbraio. Casa Sanremo è il secondo luogo, oltre al Teatro Ariston, dove gravita l'universo musicale che si raduna in Riviera in occasione del Festival della canzone italiana. Qui saranno presenti discografici, produttori, autori e manager.
Non bisogna pensare a Sanremo Unlimited come a un concorso. Anzi, non lo è proprio, tengono a precisare gli organizzatori. È invece «un momento che potrebbe concretamente portare a progetti capaci di realizzare le proprie aspirazioni artistiche». Gli aspiranti avranno l'occasione di esibirsi, in un contesto professionale, davanti ad autori affermati che approfittano dell'occasione per andare alla ricerca della possibile star del futuro. Da Sanremo Unlimited sono passati tre cantanti poi approdati a Sanremo Giovani, altri che sono arrivati alle fasi finali della selezione e altri ancora hanno percorso la strada di talent televisivi come The Voice of Italy e All Together Now.
Tra coloro che avranno tre minuti per dimostrare le proprie qualità c'è, come detto, Dose. Il rapper di Quartino è prontissimo ad affrontare quello che potrebbe diventare un vero trampolino di lancio per la sua carriera artistica.
Sei emozionato all'idea di esibirti in una realtà che, anche se non è l'Ariston, è quanto di più vicino ci sia nel contesto sanremese?
«Emozionato è dire poco! Per me è un’enorme opportunità e un’esperienza che voglio vivere fino in fondo. Sanremo è un punto di riferimento per chi fa musica in Italia, e sapere di potermi esibire in questo contesto è già un grande onore. Cercherò di godermi ogni secondo».
Quali carte ti giocherai davanti agli addetti ai lavori, che saranno lì per cercare la star del futuro?
«Più che pensare a strategie, voglio semplicemente essere me stesso e far arrivare la mia musica nel modo più sincero possibile. Credo che la cosa più importante sia l'autenticità. Non voglio dimostrare nulla, solo trasmettere qualcosa di autentico. Se riuscirò a far arrivare anche solo un’emozione vera, per me sarà già una vittoria».