Che carnevale sarebbe senza gli Sgaffy

LUGANO - In Ticino il carnevale è tradizione. Ogni anno migliaia di persone si prendono il tempo per creare o acquistare un costume, si preparano ed escono nella notte. Spensierati si lasciano le preoccupazioni alle spalle e passano momenti memorabili in compagnia di amici e conoscenti. 

E che carnevale sarebbe senza gli Sgaffy? Per celebrare il loro apporto alla scena musicale e culturale ticinese li abbiamo intervistati. Ecco quello che ci hanno raccontato.

Sono 20 anni che suonate e cantate per il pubblico ticinese e ne testimonia il vostro ultimo singolo, che avete appositamente chiamato “20 ann”. Come è nato?
«Ogni volta che il carnevale si avvicina, sentiamo nell'aria quell'energia festosa. Dopo 20 anni di esperienze, sentivamo che era giunto il momento di comporre una canzone che ci rappresentasse pienamente». 

Si tratta di un brano appositamente scritto per il carnevale, ma che possiede in sé, anche una dimensione più profonda. Una sorta di riflessione sul tempo e sulla vita. È così? 
«In realtà celebra tutti i momenti festosi che ci sono durante l'anno. Molto spesso quando parliamo con amici la frase ricorrente è "ho fatto festa ma go pü vint ann". È stato questo sentimento a ispirarci e a permetterci di raccontare come stanno le cose».

Lo sentiremo nei capannoni? 
«Sicuramente, anche perché è una canzone divertente che racconta di un sentimento comune. Inoltre le sue sonorità anni 90 sono perfette per il carnevale». 

Cos’altro bolle in pentola?
«Abbiamo diverse idee e nonostante i 20 anni di carriera abbiamo sempre una gran voglia di creare. Sicuramente arriveranno concerti, canzoni nuove e per autunno è prevista la pubblicazione di un libro molto speciale».