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MUSICA

«Spotify è probabilmente la cosa peggiore che sia mai capitata ai musicisti»

Streaming e intelligenza artificiale sono due sfide epocali, secondo leggende del calibro di Björk e Paul McCartney
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«Spotify è probabilmente la cosa peggiore che sia mai capitata ai musicisti»
Streaming e intelligenza artificiale sono due sfide epocali, secondo leggende del calibro di Björk e Paul McCartney

LONDRA - Il mondo della musica contemporanea deve fare i conti con due minacce epocali: lo streaming e l'intelligenza artificiale. A dirlo - ultimi in ordine di tempo a prendere posizione su due temi che stanno facendo molto discutere nell'ambiente - sono due leggende del calibro di Björk e Paul McCartney.

La cantante islandese si è scagliata contro il gigante svedese dello streaming Spotify nel corso di un'intervista di promozione del suo concerto "Cornucopia" trasmesso su Apple TV+, rilasciata al magazine svedese Dagens Nyheter. «Spotify è probabilmente la cosa peggiore che sia mai capitata ai musicisti. La cultura dello streaming ha cambiato un'intera società e un'intera generazione di artisti», ha dichiarato la 59enne.

Nell'intervista Björk ha indicato che, in questa fase, ha deciso di anteporre la produzione di nuova musica in studio alle esibizioni dal vivo. «Il live è una parte importante di quello che faccio, e lo sarà sempre. Ma sono fortunata, perché non ho più bisogno di guadagnare con le tournée, cosa che spesso i giovani musicisti sono costretti a fare».

Il rischio di «perdita di creatività» - L'intelligenza artificiale (IA) è stata invece l'argomento toccato da McCartney in una rara intervista concessa alla BBC. Il governo britannico sta valutando una revisione della legge, che consentirebbe agli sviluppatori dell'IA di utilizzare i contenuti dei vari tipi di creatori (musicisti, ma anche scrittori e artisti in genere) salvo un esplicito rifiuto.

Sir Paul ha ricordato a Laura Kuenssberg che «quando eravamo ragazzi a Liverpool, abbiamo trovato un lavoro che amavamo, ma che pagava anche le bollette». Il rischio dell'eliminare gli incentivi per scrittori e artisti è quello di causare una «perdita di creatività». Facendo appello al governo per rivedere i suoi piani, l'ex Beatle ha aggiunto: «Ci sono giovani ragazzi, ragazze, che arrivano e scrivono una bella canzone, ma non ne sono i proprietari e chiunque voglia può semplicemente portarla via. La verità è che i soldi vanno da qualche parte... Qualcuno viene pagato, quindi perché non dovrebbe essere il ragazzo che si è messo seduto e ha scritto "Yesterday"?».

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