
La nota conduttrice televisiva sarà accompagnata da Hazel Brugger e Sandra Studer. Svelati anche gli ospiti musicali.
BASILEA - A lungo si è speculato su chi avrebbe condotto l'Eurovision Song Contest (ESC).
Ora, l'organizzazione dell'ESC ha finalmente svelato i nomi: Michelle Hunziker, Hazel Brugger e Sandra Studer condurranno la competizione canora, che quest'anno si svolgerà a Basilea fra il 13 e il 17 maggio dopo la vittoria di Nemo dello scorso anno a Malmö.
Hunziker, nome fra i più chiacchierati, era stata avvista già in mattinata alla stazione ferroviaria di Basilea. Confermando, di fatto, le indiscrezioni svelate - fra gli altri - dal quotidiano italiano Il Messaggero.
La svizzero-americana Hazel Brugger (31 anni) lavora come comic stand-up e conduttrice televisiva e vive attualmente nella regione di Francoforte. La zurighese Sandra Studer (55 anni) è invece moderatrice, presentatrice e cantante. Ha rappresentato la Svizzera all'edizione 1991 dell'ESC a Roma cantando con lo pseudonimo di Sandra Simò e classificandosi al quinto posto.
Non sono le uniche sorprese a venire svelate in conferenza stampa. Dal canto loro il popolare presentatore svizzerotedesco Sven Epiney (53 anni) e la sua collega romanda Mélanie Freymond (47 anni) fungeranno da "padroni di casa" dei pre-show e del "Public Viewing" nello stadio St. Jakob-Park trasformato in un'arena speciale ribattezzata Arena Plus. Durante la finale, i due invece si collegheranno "live" e presenteranno i voti della Svizzera.
Fra gli ospiti della serata finale ci saranno anche il rapper croato Baby Lasagna (fra i più ballati dell'edizione 2024), l'ormai stranoto DJ Antoine e la cantautrice svizzera Anna Rossinelli.
«Era importante per noi ingaggiare conduttori che sapessero fare molto di più che presentare», hanno indicato i co-produttori esecutivi, Moritz Stadler e Reto Peritz, citati in una nota, «è un vero e proprio “dream team” che ispirerà il pubblico di tutto il mondo! Insieme, la squadra riflette la diversità culturale e linguistica del Paese. Insieme rappresentano l'apertura della Svizzera, la sua capacità di costruire ponti tra le culture e la sensazione di essere una casa per tutti».