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LUGANO«Liberi di essere ciò che vogliamo». Sbarca a Lugano il musical inno della libertà sessuale

02.12.24 - 06:30
Sarà in scena al LAC per sei giorni. Intervista al primo attore: «Da noi nessuno ha paura di essere giudicato»
Jochen Quast
L'attore Oliver Savile
L'attore Oliver Savile
«Liberi di essere ciò che vogliamo». Sbarca a Lugano il musical inno della libertà sessuale
Sarà in scena al LAC per sei giorni. Intervista al primo attore: «Da noi nessuno ha paura di essere giudicato»

LUGANO - È considerato il musical più longevo della storia. È in scena da 51 anni. La prima rappresentazione fu il 16 giugno 1973 in un piccolo teatro di Londra. La maggior parte di noi lo conosce per la versione cinematografica di Jim Sharman con una Susan Sarandon agli esordi. Ancora oggi riesce a conquistare il pubblico facendo sold out. Temi come trasgressione, libertà sessuale e accettazione erano rivoluzionari 51 anni fa, e a distanza di tempo esercitano un'incredibile forza d'attrazione sugli spettatori. Merito anche di una colonna sonora eccezionale: "Sweet Transvestite" è diventato un brano leggendario, tanto che perfino Mina l'ha incisa in uno dei suoi album. Rocky Horror Show sbarcherà a Lugano per ben sei giorni, da martedì 17 a domenica 22 dicembre. Sul palco ci sarà una produzione internazionale diretta dal regista di Broadway, Sam Buntrock. Nel ruolo del protagonista ci sarà l'attore Oliver Savile, che vanta numerose interpretazioni in celeberrimi musical. Ed è proprio con lui che abbiamo parlato della forza espressiva del musical.

Come mai dopo 51 anni dalla sua prima rappresentazione teatrale, il Rocky Horror Show continua ad avere così tanto successo?
«È tutto merito dell'incredibile pubblico che continua a tornare, a mantenere vivo il Rocky Horror Show. L'energia che portano gli spettatori a ogni esibizione è così fresca che rende ogni spettacolo talmente diverso che sembra di eseguirlo per la prima volta ogni singola sera».

Il pubblico che viene a vedervi ama moltissimo il The Rocky Horror Pictures Show. C’è gente che viene a vedervi più volte. Le è mai capitato di assistere a qualche fan che ha fatto qualche follia o qualche stranezza per lo spettacolo?
«Ogni sera abbiamo il pienone. Molti spettatori arrivano vestiti con i costumi della versione teatrale dello spettacolo, ed è incredibilmente divertente vedere la loro dedizione nei confronti dello show».

Ha notato reazioni diverse da parte del pubblico in base ai vari paesi dove avete portato il musical oppure il feedback è sempre uguale sia se lo portate in scena in Inghilterra o in Italia o in Francia?
«Più che da paese a paese, direi che le differenze maggiori si notano nelle diverse città che abbiamo toccato. In alcuni posti, abbiamo assistito a spettatori che cantavano e urlavano continuamente, altri che ballavano a ritmo sfrenante, insomma c'è una grande energia da parte di tutti grazie a risate e applausi esplosivi. Segno quindi che le persone si stanno chiaramente divertendo, lo stanno solo esprimendo in modi diversi».

Per lei personalmente cosa rappresenta il The Rocky Horrror Picture Show?
«È davvero incredibile ogni sera guardare dal palco quella marea di persone in sala e vedere che ognuno di loro puo' sentirsi libero di essere ciò che vuole, senza la paura di venire giudicato. Ecco, questa incredibile forza, questa potenza è ciò che di più bello The Rocky Horror Show rappresenta per me».

Quali sono i temi del Rocky Horror Picture Show che la colpiscono di più?
«Le rispondo citando una delle canzoni dello spettacolo: Non sognarlo, vivilo. Esci fuori e fai in modo di essere ciò che davvero vuoi essere».

Il musical, e anche il film, per l’esplicita trattazione di tematiche sessuali e trasgressive furono considerati rivoluzionari per l’epoca in cui furono prodotti. A distanza di anni secondo lei questa trasgressività e questa libertà sessuale è ancora così scioccante oppure sono temi ormai datati?
«Beh, certamente al giorno d'oggi non sono più temi così scioccanti come lo erano in passato, ma la vera forza di questo show è la sua capacità di celebrare l'omosessualità e la libertà di espressione, consentendo a tutti di essere se stessi».

Ha recitato in tanti musical, qual è quello che le ha dato più soddisfazione?
«Devo dire che Frank, il personaggi di Rocky Horror Show, ha sicuramente un posto molto speciale nel mio cuore. Interpretarlo è davvero molto liberatorio. Non solo nei costumi che indosso, ma anche nella libertà di interagire con il pubblico. Abbatte tutti i muri e supera ogni confine».

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