Il cantante sarà a Lugano al Lac il prossimo 2 dicembre. «Sarà uno spettacolo coinvolgente, da ricordare».
LUGANO - Ha appena terminato di registrare l'inedito "Pericolosa" che il pubblico ticinese potrà ascoltare nel concerto che il cantante terrà a Lugano il prossimo 2 di dicembre (biglietti disponibili su biglietteria.ch): lui è Mr.Rain, all'anagrafe Mattia Belardi, 25enne rapper-cantautore di Desenzano del Garda impegnato in un tour trionfale e che abbiamo "intercettato" proprio in una pausa del live che porta in giro le canzoni dell'ultimo album "Pianeta di Miller" oltre che i suoi successi, non ultimi quelli sanremesi.
Partiamo dallo show luganese: se dovessi mandare un messaggio al pubblico che ti verrà a vedere al Lac, cosa gli diresti?
Che sicuramente assisterà a uno spettacolo intenso, ricco di sfumature di me stesso e completamente suonato al cento per cento: una cosa questa a cui tengo tantissimo, tanto che ho seguito io stesso la produzione di tutto il live. E poi è la prima volta che comunque vengo lì a fare un mio concerto e posso assicurarvi che sarà una esperienza bellissima da ricordare».
E ascolteremo anche "Pericolosa": di che tipo di canzone si tratta e quali sono i registri musicali che hai ritenuto di adottare?
È una canzone-sfogo che racchiude uno sfogo personale e dove ho messo insieme i pezzi di un sacco di mie esperienze. Parla di una persona potenzialmente distruttiva, pericolosa per noi, che ti rende molto vulnerabile. E nonostante la sofferenza però l'amore è così forte da superare tutto quanto. Sono veramente contento di come è venuta la canzone, perché ho cercato di sperimentare un po'. Sai, sono uscito dalla mia zona di comfort. Non è un brano classico alla Mister Rain, anche se comunque è pur sempre qualcosa di mio: solo che ho cercato di spaziare un po' di più».
Quindi hai cercato di contaminare un po' il terreno rap-pop su cui ti sei sempre mosso?
Più o meno sì, però come sonorità è molto diverso, è tutto a chitarra, è quasi un "mid-tempo", anzi è lo è del tutto. Insomma, molto diverso da "Supereroi"».
A chi hai guardato per il vestito di sound che hai messo addosso a "Pericolosa" e quali gli artisti che più ti hanno ispirato?
In questo ultimo periodo ho ascoltato molto Post Malone e sicuramente ha influito sulla creazione appunto della strumentale e del mood di tutto il brano.
La ricerca di nuovi orizzonti di sound coincide anche con un tuo nuovo modo di approcciarti alla vita: siamo passati da una visione "piovosa" a una più "soleggiata"...
Eh, guarda, sono una persona completamente diversa o comunque che reagisce in modo completamente opposto a cinque o sei anni fa. Prima ero molto chiuso, chiuso in me stesso, facevo pure fatica a parlare alle mie persone, quelle più care, più vicine, quindi alla mia famiglia, ai miei amici, alla mia ragazza. Ho sempre avuto difficoltà nel farlo e ho sempre trovato nella musica un modo per arrivare a tutte queste persone. Quindi ogni canzone è diventata una sorta di lettera per qualcuno, per me stesso, per capire cose di me stesso ed esorcizzare i problemi. La musica è il mio scudo contro la paura».
C'è qualcosa che ti spaventa in particolare?
Forse la mia paura più grande è sicuramente di tornare a vivere com'ero un tempo, ma questo no, non accadrà mai. Perché comunque ogni giorno comunque sto facendo un percorso e a conoscermi sempre meglio, apprezzando ogni sfumatura di me . Quindi mentre prima ero spaventato di tutte queste fragilità, appunto sfumature e vedevo solo il bianco e il nero, oggi apprezzo molto di più tutto quanto, ho imparato ad accettarmi. Sto imparando a convivere con un sacco di cose che magari prima mi davano fastidio. E ai concerti parlo di queste cose al mio pubblico e dico loro di trovare sempre il giusto tempo per ogni cosa perché poi le cose passano e non le vivi più.
Fra le tue collaborazioni c'è quella con Clara: a chi di voi due è venuta per prima l'idea di collaborare?
Pur essendo della stessa casa discografica, l'idea in realtà è nata dopo che avevo scritto "Un milione di notti". Sentivo la necessità di avere una voce femminile che valorizzasse il ritornello che non era poi così magico. Secondo me aveva bisogno di una spinta in più e ho pensato subito a Clara perché ha una bellissima voce ed era comunque un nome nuovo che era appena nato tra virgolette. Così le ho mandato il brano, le è piaciuto subito, ne è rimasta coinvolta e in pochissimo tempo abbiamo chiuso il pezzo. Da quel momento abbiamo scoperto che abbiamo un sacco di cose in comune e andiamo molto d'accordo.