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Sortino75. «Devo fare un sospiro, ma nessun rimpianto»

CANTONESortino75. «Devo fare un sospiro, ma nessun rimpianto»

04.11.24 - 06:30
Arriva un documentario che celebra i suoi ultimi 25 anni di attività artistica. Il futuro? Il sequel de "L'autostop" e altro ancora
TIO/20MIN/GIORDANO
Sortino75. «Devo fare un sospiro, ma nessun rimpianto»
Arriva un documentario che celebra i suoi ultimi 25 anni di attività artistica. Il futuro? Il sequel de "L'autostop" e altro ancora

SAVOSA - Esuberante. Istrionico. Sempre pieno di iniziative. È Carlo Sortino, un personaggio che negli anni è diventato sempre più popolare, non solo in Canton Ticino. C'è chi lo ricorda per i suoi fotoromanzi e chi invece ha incrociato i suoi film, come quel cult del cinema trash in lingua italiana che s'intitola "L'Autostop". «Ha 1,9 milioni di visualizzazioni su YouTube» ci spiega con orgoglio, nel corso della visita in redazione.

Sfoggiando un impeccabile completo scuro, Sortino è venuto a parlarci di "I miei primi 75 anni", il documentario realizzato da David Cuciz la cui uscita sarà la candelina sulla torta del 75esimo compleanno dell'artista piemontese, ma ticinese d'adozione. «Devo fare un sospiro, perché 75 sono tanti». Un racconto degli ultimi 25 anni di attività, dagli show sulle navi da crociera fino agli ultimi lungometraggi, passando come già detto per i fotoromanzi.

Contrariamente al passato non ci sarà una serata-evento per celebrare il compleanno e presentare il documentario. «Festeggerò insieme a mia moglie in una splendida camera d'albergo, con vista sul golfo di Lugano. Sarà una serata romantica, dedicata solo a lei».

Il documentario è il momento per un bilancio finale? Nemmeno per idea: «Dal 14 al 24 novembre sarò a Torino per continuare le riprese del film "Lo specchio", il sequel de "L'autostop"». In questa nuova avventura targata Sortino, ma diretta da Emanuele Zagaria, «divento più buono, perché sono passati sette anni e sono più vecchio, un po' più maturo. Incontro una ragazza che mi fa innamorare, solo che quando mi slego i capelli», che è il segnale che scatena la belva anche nell'opera precedente, «darò il via a un susseguirsi di omicidi. Però stavolta posso dire che non ammazzo donne: sette anni fa mi hanno fatto una testa tanta, come se i film fossero la realtà. Questa volta saranno solo uomini».

Le figure femminili sono un elemento fondamentale nella filmografia di Sortino. Ne "Lo specchio" sarà affiancato da una professionista, «una ragazza molto bella di Milano, di origine albanese. Penso che sia la prima volta che lavoro con una vera attrice e questo mi mette un po' di soggezione». La pubblicazione del film è prevista per la prossima primavera.

Chiediamo a Carlo se, dal punto di vista artistico, ha dei rimpianti. Ci risponde in francese: «Aucun regret. Tutto quello che mi sono prefissato sono riuscito a portarlo a termine, tranne in pandemia che mi ha un po' scassato, non potendo girare. Sono veramente contento e soddisfatto della mia vita». Negli scorsi mesi è apparso, nelle ironiche vesti di un maestro di ballo, in un videoclip di Tatum Rush. Nei vari progetti che vuole realizzare, o che semplicemente accarezza con il pensiero, c'è qualcun altro della scena artistica ticinese con il quale vorrebbe lavorare? «Marco Bitonti per me è il non plus ultra dei registi e ha promesso, prima che io diventi troppo vecchio, di farmi partecipare a uno dei suoi film.»

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