Il 31enne è caduto per 14 metri e ha perso la vita per i «traumi e le emorragie» provocati dal volo dal terzo piano dell'hotel Casa Sur.
BUENOS AIRES - Liam Payne «è morto sul colpo». È quanto emerge dalle prime indiscrezioni sull'autopsia svolta sul corpo del 31enne, precipitato mercoledì dal balcone al terzo piano della sua stanza, all’interno dell'hotel Casa Sur, nel quartiere Palermo a Buenos Aires.
Il decesso, sempre secondo i primi esami eseguiti nell'obitorio della Corte Suprema di Giustizia, è stato causato dai «traumi multipli» e da una «emorragia esterna e interna», dopo un volo di circa 14 metri.
L'anticipazione è del quotidiano argentino Clarin, che riporta anche quanto pronunciato in precedenza dal personale della reception al numero di emergenza, contattato per richiedere un intervento sul posto: «Abbiamo bisogno che mandiate qualcuno urgentemente perché non sappiamo se la vita dell'ospite è in pericolo. La stanza ha un balcone e abbiamo paura che possa fare qualcosa».
Gli esami tossicologici - La pop star infatti, sarebbe stata notata in uno stato di alterazione, «sopraffatta da droghe e alcol». Ma saranno gli esami tossicologici a confermare o smentire quest'ultima indiscrezione, anche se dalle testimonianze raccolte nell’hotel e da quanto rinvenuto all'interno della stanza di Payne tutto farebbe propendere per una conferma in questo senso.
Col passare delle ore appare infine confermato il «comportamento aggressivo» del 31enne, tanto che dal numero di emergenza verrà inviata all'hotel la polizia intorno alle 17 (ora locale) di mercoledì, quando però ormai era già tutto troppo tardi. L'inchiesta dovrà infine stabilire se la caduta sia stata volontaria o ci sia dell'altro.
«Siamo addolorati» - Ciò che resta ora sono il dolore e le lacrime dei fan, che non sono i soli a soffrire. «Siamo addolorati - comunica infatti in una nota la famiglia Payne -. Liam vivrà per sempre nei nostri cuori e lo ricorderemo per la sua anima gentile, divertente e coraggiosa. Ci stiamo supportando a vicenda il più possibile come famiglia e chiediamo privacy in questo momento terribile».