Il musicista ticinese Kashmere ha recentemente pubblicato un album prodotto assieme al cantautore italiano Pino d'Angiò.
LUGANO - Pino d'Angiò è morto nel luglio scorso, periodo in cui era alle prese con l'album "Funky Maestro", prodotto assieme al musicista ticinese Kashmere. In occasione della sua recente pubblicazione, abbiamo parlato con Kashmere, che ci ha raccontato del tempo passato in compagnia di Pino.
Kashmere, come si compone l'album?
«Due brani parlano di vita vissuta e sono testimonianze dell'esperienza di Pino, non solo come artista ironico e personaggio ma anche come persona. Il primo è un messaggio molto bello e importante ai giovani. L'altro è un brano sperimentale che Pino ha finalizzato in occasione di questo ultimo album e che parla della morte. Stava sicuramente già riflettendo su questa eventualità. In fondo i suoi problemi di salute lo perseguivano da oltre 10 anni. È un brano toccante».
Come avete gestito la produzione in sua assenza?
«L'album era pressoché pronto. Io e Francesco (suo figlio) ci siamo limitati a seguire il programma che aveva prestabilito. Abbiamo seguito la sua volontà per onorarlo».
Come era Pino nell’ultimo periodo?
«Era quello di sempre. Ha sempre lavorato con allegria e con quello stesso spirito funky che permetteva di respirare un'atmosfera di lavoro serena. Si era abituato a vivere sul filo del rasoio. Purtroppo i suoi problemi di salute non era leggeri e dunque viveva ogni giorno come se fosse l'ultimo. Questo comportava che le persone accanto lui venissero contagiate dal suo entusiasmo. Era maestro nel cogliere l'attimo».
Porterai avanti questa sua tradizione musicale?
«Assolutamente sì. Ho una missione da compiere. Non soltanto per me stesso ma anche per onorare i suoi insegnamenti. Mi ha iniziato al mondo musicale nel vero senso del termine e dato gli strumenti per comprendere il mio obiettivo. Ora ho un angelo custode che mi guida dall'alto».