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CANTONEQuei "Sedici mesi" tra resistenza e fede

25.09.24 - 06:30
Il nuovo romanzo di Fabio Andina muove da una drammatica storia di famiglia, al tempo della Seconda Guerra Mondiale
FABIO ANDINA / RUBBETTINO
Quei "Sedici mesi" tra resistenza e fede
Il nuovo romanzo di Fabio Andina muove da una drammatica storia di famiglia, al tempo della Seconda Guerra Mondiale

ACQUAROSSA - Siamo nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. Il 5 marzo 1944 Giuseppe Vaglio viene arrestato a Cremenaga, in provincia di Varese, per mano delle SS - che lo accusano di aiutare partigiani, disertori ed ebrei a mettersi in salvo attraversando il fiume Tresa e riparando in Svizzera. Sedici mesi dopo, a guerra terminata, fa ritorno a casa. Nel frattempo la moglie, pregando per la sua salvezza, ha fatto un voto alla Madonna. È l'ambientazione di "Sedici mesi", il nuovo romanzo di Fabio Andina, pubblicato - come i suoi precedenti lavori - dalla casa editrice italiana Rubbettino.

Lo scrittore nativo di Lugano, ma trasferitosi da tempo a Leontica (dopo una parentesi californiana), mette in scena una vicenda che riguarda in primis una coppia di giovani sposi, ma nello stesso tempo un'intera comunità prealpina. "Sedici mesi" procede nel segno di una scrittura minimale, rarefatta, a partire da una storia che Andina ha ereditato da memorie raccolte all'interno della famiglia (e che riguardano direttamente i suoi cari) da una manciata di lettere e dalle testimonianze di chi era presente in quei giorni. Il tutto è stato integrato da un lungo e appassionato percorso di ricerca.

Quello di "Sedici mesi" è un racconto vivido dove i gesti e gli sguardi hanno un peso decisivo - e dove le parole non dette contano di più di quelle pronunciate. La Storia con la maiuscola resta sullo sfondo: l'accento è sulla quotidianità e sui pensieri dei protagonisti, segnati da un'esistenza in bilico tra resistenza, sofferenza e fede.

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