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Un inno a Bonnie e Clyde

LUGANOUn inno a Bonnie e Clyde

27.08.24 - 06:30
La cantante ticinese Julie Meletta ha partecipato al workshop di CokeSTUDIO Soundcheck e ha presentato il suo singolo "Sauvage"
CHRISTIAN PFANDER
Un inno a Bonnie e Clyde
La cantante ticinese Julie Meletta ha partecipato al workshop di CokeSTUDIO Soundcheck e ha presentato il suo singolo "Sauvage"

LUGANO - Due innamorati persi in una spirale di violenza. Parliamo naturalmente di Bonnie e Clyde, la famigerata coppia di attentatori statunitensi che ha fatto sognare milioni di telespettatori. Tant'è che Julie Meletta si è fatta liberamente ispirare dalla loro folle corsa per produrre il singolo "Sauvage". Appena rientrata dalla semifinale di CokeSTUDIO Soundcheck, dove per la prima volta ha presentato il singolo, ci ha raccontato del processo creativo che ha portato alla sua realizzazione.

Come sono nate le sonorità di "Sauvage"?
«Volevo fare qualcosa alla Morricone, cercando di riprodurre le sonorità del film "Il buono il brutto e il cattivo". Ne è uscito un brano decisamente western».

Di cosa parla?
«Prende spunto dalla storia di Bonnie e Clyde, anche se vengono accennati soltanto nel ritornello. Il senso più ampio è quello della ribellione, della necessità di riconoscere le brutte gesta, soprattutto quelle amorali, e usarle come spinta, come forza per costruirsi una vita più emozionante. Uscendo anche dai binari imposti dalla società. Nello specifico parla di un personaggio in fuga, che sembrerebbe aver tentato una rapina assieme a un complice».

Sulla copertina del singolo è disegnata una mano tesa verso l'alto. Una richiesta di aiuto? 
«All’inizio si pensava all’occhio, ma abbiamo fatto delle prove e l’occhio (proprio il bulbo oculare) non si prestava. Abbiamo dunque optato per la mano, che ricorda la mano che esce dalla tomba e che rappresenta (effettivamente) una richiesta di aiuto. È la mano della persona che canta, che desidera sfuggire alla noia e alla monotonia. E quindi comincia ad abbracciare una vita criminale».  

Il brano è stato il tuo cavallo di battaglia a CokeSTUDIO Soundcheck, il concorso musicale svizzero targato Coca-Cola del quale sei l'unica ticinese. Nel weekend hai partecipato ai workshop: com'è andata?
«Siamo stati suddivisi in gruppi e ciascun gruppo è stato seguito da un coach. Noi avevamo il rapper svizzero Stress. L'obiettivo era di creare un videoclip da caricare in rete nelle prossime settimane, mettendolo al voto del pubblico. È stato molto divertente. I concorrenti più votati saranno selezionati per la finale, dove si sfideranno per un montepremi di 50mila franchi».

Di recente il tuo singolo “Que des Vibes” è stato remixato dal trio ticinese Glue Valley. Cosa puoi dirci a riguardo? 
«Mi avevano contattata per chiedermi le tracce. Avevano carta bianca. E niente... il remix è meraviglioso». 

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