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BELLINZONA

«Sul palco nessuno può farmi nulla»

Dopo Sanremo e l'Eurovision Angelina Mango sbarca anche a Bellinzona: «Non vedo l'ora di salire sul palco di Castle On Air».
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«Sul palco nessuno può farmi nulla»
Dopo Sanremo e l'Eurovision Angelina Mango sbarca anche a Bellinzona: «Non vedo l'ora di salire sul palco di Castle On Air».
BELLINZONA - “La noia” invade Bellinzona. Fresca vincitrice dell’ultima edizione di Sanremo, e dopo aver difeso i colori dell’Italia all'Eurovision Song Contest in Svezia, Angelina Mango è pronta a conquistare anche la capitale ticinese. Il ...

BELLINZONA - “La noia” invade Bellinzona. Fresca vincitrice dell’ultima edizione di Sanremo, e dopo aver difeso i colori dell’Italia all'Eurovision Song Contest in Svezia, Angelina Mango è pronta a conquistare anche la capitale ticinese. Il tour estivo della cantante italiana volto a lanciare l'album “Poké Melodrama”, pubblicato lo scorso 31 maggio, fa tappa infatti in Ticino dove Mango si esibirà durante la terza serata del festival Castle On Air, mercoledì 26 giugno. 

Sotto l'ombra dei Castelli - Esperienza europea alle spalle - «Sono molto fiera di aver rappresentato il mio paese» - la vincitrice di Sanremo guarda già al domani. E in Ticino l’artista italiana arriva con tante novità. «Non sono mai stata a Bellinzona», ci ha confidato Mango a poche ore dal debutto. «Ma non vedo l’ora di salire sul palco».

«Libera di dire quello che voglio» - Il fil rouge del concerto non potrà che seguire il significato dell’album da poco pubblicato. Fin qui “Poké Melodrama” è stato un successo. Oltre ai sold out durante i concerti, quattro delle quattordici canzoni, (“melodrama”; “la noia”; “che t’o dico a fa’” e “uguale a me” con Marco Mengoni), hanno guadagnato subito le primissime posizioni dello streaming e delle radio italiane. «Abbiamo preparato uno spettacolo con l’obiettivo di trasmettere l'essenza e le emozioni che porto in studio. Quando registro non mi pongo alcun limite». Una sensazione di invincibilità che Mango trasmette nelle nuove canzoni. «L’album è il riflesso esatto della mia personalità e del mio presente. Rappresenta l'approccio libero di fare musica e di poter andare ovunque».

Le sensazioni dal palco - Proprio questa libertà ha sempre accompagnato tutte le performance di Mango. «Nella vita al di fuori dal palco ho sempre dato troppa importanza al giudizio degli altri. Sul palco mi sento come se nessuno potesse farmi nulla. Può sembrare assurdo perché durante i concerti sono esposta a un giudizio forse ancora più grande. Sento però che posso essere libera di dire quello che voglio, perché sto facendo musica. E la musica è la mia zona protetta».

Un poké melodrammatico - Il tutto si sposa perfettamente con la metafora scelta dalla cantante italiana per intitolare l’album. Nel poké, piatto tipico hawaiano, infatti si mescolano ingredienti diversi, che forse presi singolarmente non hanno punti in comune, ma che nell'insieme creano un significato speciale. «Mi piace stupirmi dei traguardi che raggiungo senza prefissare limiti. Infatti i concerti di quest'estate saranno tutti delle montagne russe». E il motivo è presto spiegato: «Voglio dimostrare che la musica è libera e che si possono portare queste emozioni ovunque».

Crescere a Lagonegro - Torniamo però al concerto. Per la prima volta in Ticino, Mango si esibirà nella splendida cornice di Castelgrande. Un ambiente intimo rispetto ai grandi palcoscenici che per la cantante italiana sono ormai diventati una quotidianità. E su questo aspetto, Bellinzona ricorda sicuramente Lagonegro, la cittadina in provincia di Potenza (in Basilicata) dove Mango è nata e cresciuta. «Vivere in un paese molto piccolo mi ha aiutato sotto alcuni punti di vista, ma mi ha penalizzato sotto altri aspetti. Quando ero piccola potevo uscire da sola perché vivevamo in un ambiente protetto e sicuro. Conoscevo tutti e passavo molto tempo a contatto con la natura». Una condizione che «mi ha dato la possibilità di approfondire il rapporto con la musica. Gli stimoli più grandi li ho raccolti in casa. Forse se fossi cresciuta in una città piena di stimoli esterni sarei riuscita a concentrarmi di meno».

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