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PUPO A LUGANODopo Lugano, Pupo «minacciato» per il suo viaggio a Mosca

16.05.23 - 06:30
Terminato il concerto dello scorso 29 aprile al Palazzo dei Congressi il cantante avrebbe dovuto raggiungere il Cremlino
Pupo
Dopo Lugano, Pupo «minacciato» per il suo viaggio a Mosca
Terminato il concerto dello scorso 29 aprile al Palazzo dei Congressi il cantante avrebbe dovuto raggiungere il Cremlino

LUGANO - Lo scorso 29 Aprile Pupo è salito sul palco del Palazzo dei Congressi per la tappa ticinese del suo tour mondiale, "Su di noi...la nostra storia". Nello stesso momento in Italia scoppiava il caso mediatico per il suo imminente viaggio a Mosca dove, in veste di «special guest», avrebbe dovuto intervenire al Festival della canzone patriottica russa, "Road to Yalta". Apriti cielo e "scandalo" mediatico servito.

A questo riguardo, pochi istanti prima della sua esibizione luganese, la star di "Gelato al cioccolato" aveva confidato a Tio: «Mi stanno chiamando tutti. E sulla questione non ho niente da dire, se non che sono un artista libero e un uomo di pace». 

Il giorno seguente allo show (30 aprile) però era arrivato un nuovo annuncio: «Non vado più a Mosca e i motivi li comunicherò in un secondo momento».

L'audio-messaggio - Ora, a distanza di un paio di settimane dalla rinuncia a recarsi in Russia, le motivazioni della scelta sono arrivate in un audio-messaggio, inviato a un portale web d'informazione italiano nel corso del fine settimana.

«Tutelare la mia famiglia» - L'artista toscano, premettendo che la guerra in atto «è una pugnalata al cuore, perché in ogni città ora sotto attacco io ho fatto minimo quattro o cinque concerti», arriva al nocciolo della questione: «Non sono andato a Mosca per tutelare la mia famiglia, i miei amici, i miei collaboratori e le persone che vivono accanto a me». 

«Problemi indicibili e molto gravi» - «Viviamo in un periodo di pura follia - continua - dove qualsiasi cosa viene strumentalizzata, in modo da creare problemi indicibili e molto gravi».

«Minacce reali» - E ancora, «ho ricevuto davvero minacce reali di persone che si sono insinuate, non so come, nella mia privacy e che in qualche modo mi hanno fatto riflettere sul da farsi». Da qui l'addio al Festival russo, per preservare «l’incolumità fisica e professionale» di sé e dei suoi cari.

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COMMENTI
 

Arrabbiato 11 mesi fa su tio
Ma chi ci crede giullare

medioman 11 mesi fa su tio
Sarà stata la mafia russa…

Ruse 11 mesi fa su tio
Risposta a medioman
Niente mafia... Qua si tratta solo di un povero ex cantante che pur di racimolare ancora qualche euro è disposto a vendere l'anima al diavolo.
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