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«“John Wick 4” è il film più duro che abbia mai fatto»

AL CINEMA«“John Wick 4” è il film più duro che abbia mai fatto»

27.03.23 - 06:30
Il killer interpretato da Keanu Reeves ritorna al cinema (anche in Ticino), ed è più letale che mai.
Imago/Lionsgate/Everett Collection
«“John Wick 4” è il film più duro che abbia mai fatto»
Il killer interpretato da Keanu Reeves ritorna al cinema (anche in Ticino), ed è più letale che mai.

LUGANO - Partito come un po' come un azzardo senza troppe pretese, in fin dei conti era il primo film di un ex-stuntman, poi esploso e diventato una serie fra le più fortunate e rinomate in tutta Hollywood. Senza contare il fatto che ha permesso di rilanciare un attore che, oggi come oggi, va per i 60 (ne compirà 59 a settembre) e che da qualche tempo non è che combinasse poi moltissimo.

Poco meno 10 anni dopo (e 500 milioni d'incassi) da quel primo “John Wick”, pirotecnica storia di vendetta di un assassino in pensione, arriva nelle sale il quarto episodio della serie, che alza ancora una volta un'asticella già abbastanza vertiginosa.

«È senza dubbio uno dei film più duri a cui abbia mai lavorato, il che è davvero dire tutto...», ha raccontato il veterano di film d'azione al magazine Total Film, «mi hanno preso e addestrato per arrivare a fare quello che avrei dovuto fare, per avere gli “strumenti” come si dice in gergo».

Fra le scene più assurde, una derapata di 180 gradi attorno all'Arc du Triomphe parigino, caricando la pistola e poi sparando dalla portiera aperta dell'auto in corsa.

Senza parlare degli scontri corpo a corpo, sempre coreografici e letali. Stando alle stime della rete nessun eroe del cinema è mai stato tanto letale quanto Wick, con circa 300 uccisioni stimate nei primi tre film (più o meno una al minuto). Si stima che con l'episodio 4 si possa arrivare anche ben oltre le 400 (e sul web si scommette fra più o meno di cento in quest'ultima pellicola).

«Quando arrivi a fine giornata e sei stanco, qualche volta sul set può succedere che qualcosa vada storto, e mi è capitato», ha raccontato sempre Reeves a ComicBook.com, «ho aperto la testa a un tizio, è stata davvero una me**a. In genere facciamo tutti attenzione e siamo tutti molto solidali gli uni con gli altri. Per quanto possa essere pericoloso, c'è sempre qualcuno che ti tiene d'occhio».

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