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Una ninna nanna che evoca i ricordi più intimi

MUSICAUna ninna nanna che evoca i ricordi più intimi

24.03.23 - 06:40
“Lullaby, 2520” il primo singolo dell’album “Chronicles of a Decline”, nuovo disco di Terry Blue
Terry Blue
Una ninna nanna che evoca i ricordi più intimi
“Lullaby, 2520” il primo singolo dell’album “Chronicles of a Decline”, nuovo disco di Terry Blue

MENDRISIO - Il desiderio di analizzare un periodo poco felice della propria vita e il bisogno di metabolizzare un passato ancora vivo. Questo è “Lullaby, 2520” il primo singolo dell’album “Chronicles of a Decline”, nuovo disco firmato Terry Blue firmato AnotherMusic Records Parigi e Safe Port Production. «Non tutte le canzoni sono autobiografiche, nei testi si intrecciano tante immagini, personaggi e amici diversi», ci spiega il frontman Leo Pusterla. «Non so se è un desiderio o un bisogno di verbalizzare delle immagini di un periodo importante. A vent’anni si inizia a fare i primi viaggi da soli e le prime esperienze. È un'analisi di quegli anni in una veste spero un po’ più matura e adulta».

L'appartamento 2520 di Losanna - Il primo singolo è una ninna nanna ispirata da un’immagine precisa e nitida impressa nella mente di Leo: il piccolo appartamento numero 2520 a pochi chilometri da Losanna, dove Leo ha lavorato in ambito sanitario. «Sembrava un manicomio». Un luogo isolato che ha segnato la sua vita. «Non è un’immagine particolarmente felice, è stato un periodo difficile. Il lago a portata di mano mi separava però da Losanna, una città che mi sembrava gigantesca che non potevo raggiungere facilmente». 

La coscienza di un declino - Il fil rouge del singolo, e di riflesso dell’intero album che verrà pubblicato il 5 maggio, è il “declino” maturato in quegli anni. «Ci sono tanti declini che ne compongono uno solo unico, questa è l’idea del disco». Molti di questi “declini” non riguardano direttamente il cantautore ma ne hanno indirettamente condizionato la vita. «Storie di amici scomparsi e vicende di persone che ho incrociato per poco tempo ma che sono rimaste ancorate al mio percorso, anche solo per una frase che si è fissata nella mia mente». 

Un sfogo con il sapore di rassegnazione - La presa di coscienza del declino è accompagnata nel singolo da un retrogusto di rassegnazione. «Suonare e cantare non rappresenta più forse uno sfogo per me. Credo di aver scavalcato un ulteriore uno step che induce nella rassegnazione rispetto a esperienze o vissuti del mio percorso. Ho sviluppato una visione un po’ meno viscerale e un po’ meno diretta oltre a una maggiore riflessione». 

Una ninnananna - Eppure la composizione del brano, come ci confida l’autore, è stata molto spontanea e naturale. «Inizialmente era stato scritto in modo diverso. In seguito ho provato qualcosa di nuovo e ho trovato un suono che cullava. Ho subito pensato a Lullaby. Lavorando per sottrazione, abbiamo tolto molto testo risultando più incisivo con poche immagini ripetute, come una ninnananna». 

Eventi inevitabili e immagini che si fissano nella mente - Diverse immagini che si sovrappongono a testimonianza di una delle citazioni più forti: “I never meant to do you wrong, it was just the fire of the moment”. «Atti disperati dettati dal fuoco del momento. Cose che succedono, che non dovrebbero succedere, ma che purtroppo sono inevitabili, per lo meno per le persone che le stanno vivendo. Perché non può fare a meno di farle accadere.».

Una miscela di storie e ricordi, personali e non, che si intrecciano in un racconto unico. «Capita anche di inventare delle connessioni che possono sembrare allucinanti, ma che sono solo connessioni create dalla mente di chi le vive». Un processo che ha sempre accompagnato Leo nella sua musica. «In tutto il disco si parla si e no di me, e in tutto il disco si parla di e no degli altri». "Lullaby 2520" precede la presentazione di un secondo singolo verrà pubblicato e presentato dal vivo allo Studio Foce il 14 aprile.

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