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Il cantante ha raccontato il featuring mai realizzato con il “Re del Pop” dopo la causa per plagio
ROMA - Al Bano e Michael Jackson insieme sul palco per un concerto di beneficenza: il progetto, mai concretizzatosi per la morte prematura del Re del Pop, rimane tra i rimpianti maggiori della carriera del cantante pugliese, intervistato da Francesca Fagnani nel programma “Belve”. Al Bano ha ricordato la causa che intentò contro Michael Jackson per il presunto plagio della sua “I cigni di Bakala” contenuta in “Will you be there”. «Me ne fece accorgere mio figlio Yari che studiava in America», ha ricordato l’artista di Cellino San Marco.
Intentate le vie legali contro la popstar, alla fine i due pervennero a un accordo. «Avremmo dovuto fare un concerto insieme e devolvere il ricavato ad associazioni per bambini - ha svelato Al Bano -. Avremmo potuto cantare ‘I cigni di Bakala’, anche la parte corale. Insieme avremmo fatto un botto enorme».
Ma i veri dolori della vita di Al Bano sono legati alla scomparsa della figlia Ylenia, avvenuta nel dicembre ’93. Un evento che portò il cantante a dubitare della sua fede in Dio. «È stato l'unico momento dove sono diventato un anticristo, un anti Dio - ha raccontato Al Bano - Mi sono sentito violentato da quella forza superiore che è Dio. Erano notti in cui per dormire prendevo il lexotan, erano quelle notti che non finivano mai neanche durante la giornata. Quel dolore che si fa sentire anche adesso. Ma io sono cristiano e mi sono detto: ‘Se lui l'ha perso e tutto continua, chi sei tu per ribellarti a questa realtà’».
