La presentatrice: «Artista cupo, perché stranirsi se distrugge delle rose?»
SANREMO - Blanco è stato messo sotto processo da media e social per quanto accaduto durante la prima serata del Festival di Sanremo, quando il cantante ha distrutto la scenografia che vedeva decine di rose sul palco durante la sua esibizione, giustificandosi poi con la presenza di un problema tecnico che gli impediva di cantare. Attaccato su tutti i fronti, Blanco è però stato difeso (almeno in parte) da Aurora Ramazzotti, che su Instagram ha invitato i suoi follower a contestualizzare quanto accaduto.
«Secondo me quello che abbiamo visto doveva in parte accadere, ma poi è sfuggita la situazione. Nel videoclip Blanco fa una cosa simile, quindi fa parte di una performance artistica», dice la figlia di Michelle Hunziker riferendosi al video di “L’Isola delle Rose”, il brano che Blanco stava cantando a Sanremo. «Poi quando Amadeus è salito sul palco - a parte il fatto che ha dovuto gestire una situazione difficilissima ed è stato bravissimo - non aveva l’aspetto di un conduttore di Sanremo verso cui qualcuno aveva avuto una mancanza di rispetto enorme. Secondo me non si era reso conto perché questa cosa doveva in parte accadere», continua Aurora complimentandosi con il conduttore del Festival. La Ramazzotti ricorda poi che tipo di artista è Blanco e avanza la sua ipotesi su quanto accaduto.
«Secondo me lui doveva salire sul palco, cantare, esibirsi, evolversi, crescere, farci sognare e poi spaccare le rose. Questo è quello che credo, poi in linea anche col personaggio di Blanco, perché Blanco è così, condivisibile o meno, bello, dannato, selvaggio, col sangue in faccia, molto cupo… perché dovrebbe stranirci che spacchi delle rose?. Perché ci ha stranito? Perché lui non è riuscito a cantare, non è riuscito a darci l’esibizione e si è girato… Così è andato direttamente a fare quello che doveva fare alla fine che però era decontestualizzato», ha proseguito. Infine la domanda ai suoi follower: «Se prima avessimo visto tutta la performance artistica col canto, ci avrebbe dato fastidio comunque o l’avremmo considerato arte?».