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REGNO UNITOL'odio e gli insulti contro Meghan obbligano il Sun a sospendere Jeremy Clarkson

20.12.22 - 14:00
La docuserie Netflix in cui i duchi di Sussex svuotano il sacco nei confronti della famiglia reale ha dato sfogo a grande indignazione.
AFP
Fonte ATS ANS
L'odio e gli insulti contro Meghan obbligano il Sun a sospendere Jeremy Clarkson
La docuserie Netflix in cui i duchi di Sussex svuotano il sacco nei confronti della famiglia reale ha dato sfogo a grande indignazione.

LONDRA - Il Sun di Rupert Murdoch - testata scandalistica in prima fila nella reazione senza freni di gran parte dei media britannici contro i duchi di Sussex dopo gli "attacchi" al resto della famiglia reale contenuti nella recente docuserie prodotta da Netflix su Harry e Meghan - è stato costretto ad annunciare oggi la sospensione di uno dei suoi columnist più letti: il controverso quanto popolare Jeremy Clarkson, storica stella tv del Regno Unito.

Nella sua rubrica settimanale Clarkson aveva scritto di «odiare» Meghan e di sognare di vederla obbligata a sfilare «nuda in parata» nel Regno, non appena vi rimetterà piede, per essere fatta oggetto di «lanci di escrementi» da parte dei britannici. Uno scampolo di volgarità sessiste quanto verbalmente violente, per il quale si è poi scusato in modo ambiguo dopo essere stato contestato in pubblico persino da sua figlia. Ma a cui il Sun ha fatto seguire la cancellazione della rubrica solo a tre giorni di distanza; e solo - almeno ufficialmente - «su sua richiesta».

L'episodio rappresenta del resto la punta più estrema dei toni da crociata assunti dai media isolani contro i principi 'ribelli' dopo il successo di audience della docuserie e le parole pronunciate da Harry in particolare contro suo padre Carlo - succeduto sul trono a settembre in veste di re a Elisabetta II - e soprattutto contro il fratello erede della corona, William, e sua moglie Kate. Toni che talora sembrano giustificare i sospetti di razzismo, o almeno di pregiudizio, denunciati a più riprese dai Sussex.

E legati a una narrativa dettata in primis dai tabloid della destra populista (dal Sun al Mail); da canali televisivi come GB News, su cui imperversa Nigel Farage, storico tribuno della Brexit, o Talk Tv, dominata dalle sfuriate dell'anchorman Piers Morgan, ex simpatizzante di Donald Trump; nonché - in forma più soft - da una batteria di royal corresponsione di establishment tendenzialmente ossequiosi verso il palazzo e l'istituzione monarchica.

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