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«Questa non è la storia di Damiano, è la storia di tutte le vittime della violenza»

CINEMA«Questa non è la storia di Damiano, è la storia di tutte le vittime della violenza»

12.12.22 - 06:30
Marco Bitonti ci racconta il suo nuovo cortometraggio “La violenza senza maschera” ispirato alla vicenda Tamagni
Over Film Productions
«Questa non è la storia di Damiano, è la storia di tutte le vittime della violenza»
Marco Bitonti ci racconta il suo nuovo cortometraggio “La violenza senza maschera” ispirato alla vicenda Tamagni

LUGANO - Un film ispirato alla tragica storia di Damiano Tamagni, uno spunto per riflettere e parlare di una tematica - ahimé - sempre attuale. Questo è “La violenza senza maschera” del regista nostrano Marco Bitonti la cui produzione è stata ultimata da poco e che arriverà nei cinema l'anno prossimo.

«Abbiamo deciso di non mettere in scena la storia di Damiano, ma una analoga e di fiction, per evitare di fossilizzarci sulla dimensione locale», conferma, «noi volevamo raccontare un qualcosa di più universale e che potesse adattarsi al presente in cui, purtroppo, questa problematica è ancora forte».

«Nel nostro cantone c'è sempre un po' la paura di trattare storie di questo genere, quindi basati sulla cronaca più o meno nera. È quindi stato molto complicato far capire che questa in particolare dovesse essere raccontata». Bitonti, lo ricordiamo, aveva già affrontato un tema vicino all'attualità con il suo “Take Control”, che parlava di sexting e cyberbullismo.

"La violenza senza maschera", ha potuto vedere la luce grazie a una raccolta fondi su progettiamo.ch e accompagnerà anche un progetto di sensibilizzazione e prevenzione: «Ne sono molto contento anche perché penso che questa sia la dimensione giusta per il cortometraggio, questo anche considerando il fatto che la vita di una produzione di questo tipo si esaurisce dopo aver terminato il tour dei festival. Il nostro film invece potrà continuare a essere visto per anni. Questo per noi è un motivo di grande orgoglio», conclude il regista.

«Questo film vuole parlare a tutti e ovunque, non è solo la storia di Damiano», commenta invece l'attore protagonista Giacomo Faroldi facendo riferimento alla triste e analoga storia di Willy, «per me mettermi nei panni di Damiano è stato come mettermi nei panni di tutte le vittime di violenze. Certo, per me è una grande responsabilità e sento un po' di pressione, ma è proprio il motivo per cui faccio quello che faccio... Voglio che vengano raccontate delle storie con un messaggio e che questo messaggio arrivi a più persone possibili. Quello che è successo poteva accadere a chiunque, e fa pensare...».

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COMMENTI
 

Alessandro Fornera 1 anno fa su tio
Grazie…in attesa di poterlo vedere e capire🌈
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