LUGANOArriva Den Harrow, il divo degli '80's: «Io su TikTok? Sarei ridicolo»

LUGANO - Al Morandi di Lugano, in occasione di "Rewind '80's", sta per approdare uno degli artisti che hanno letteralmente fatto la storia della musica di quegli anni. Divo tra i divi per circa un decennio, a partire dal 1983 è diventato in un lampo l’idolo indiscusso di milioni di ragazzine in tutto il mondo, finendo sulle copertine di migliaia di magazine e altrettanti poster. Dopo una lunga pausa musicale, Den Harrow (al secolo Stefano Zandri) è tornato nelle classifiche con nuove produzioni ed è ora in tour per riproporre i suoi più grandi successi.

Cosa dobbiamo aspettarci, e qual è il tuo rapporto con la Svizzera?
«Ho un ottimo rapporto con la Svizzera, l'ho sempre frequentata e ho un sacco di amici che vi risiedono. Porterò i miei migliori successi degli anni '80. Da "Catch the Fox" a "Bad Boy", passando per "Charleston" a "Don't Break My Heart". Sarà una serata a tema. Dopo la mia esibizione ci saranno dj che metteranno la musica di quegli anni».

Se dovessi riassumere ai più giovani la tua carriera?
«20 Milioni di dischi venduti in tutto il mondo, otto dischi d'oro, nove di platino. Nella classifica Siae sono al 36esimo posto sulla lista dei 146 italiani che hanno venduto di più nel mondo. Ho vinto un Festivalbar nell'85 e due Otto Walh come miglior cantante davanti a Michael Jackson, Billy Idol, Bruce Springsteen».

Ti sei preso una bella pausa prima di tornare in scena...
«Ho ripreso a fare musica da un anno. A marzo dell'anno scorso ho vinto un disco d'oro con "Always", un brano nuovo. Ho conquistato un primo posto su iTunes prestando la voce a un gruppo che si chiama Songfactory, con "I'm on fire". E ho prodotto Orlando Johnson, altro artista molto conosciuto negli anni '80, guadagnando un altro primo posto su iTunes».

Stai lavorando a qualcosa?
«Ho un altro progetto con Orlando Johnson e in autunno uscirà un mio nuovo singolo, o meglio, la rivisitazione del mio primo brano "To Meet Me", scritto da Enrico Ruggeri».

Sei incredibilmente in forma. Lo sei da sempre. Qual è il tuo segreto?
«È una guerra contro il tempo persa dall'inizio. Faccio una vita monacale. Non mi godo il buon cibo, non bevo alcool, mi alleno regolarmente... Se dovessi interrompere una di queste tre routine, anche solo per un mesetto, sarebbe la rovina (ride)».

Sei poco attivo sui social
«Ho profili tendenzialmente chiusi. Non accetto tanti amici, solo quelli più intimi che conosco davvero. Qualcosina di più la si può trovare su Instagram».

Strano, perché in fondo, prima ancora che un cantante, Den Harrow è stato tra i più bravi performer d'Europa negli anni '80
«La mia specialità in effetti era quella, non sono mai stato un gran cantante. Mi piaceva moltissimo esibirmi. Curavo io le mie coreografie. Sono stato per diversi anni nella top 5 dei performer europei assieme a George Michael e Prince».

Questa tua capacità non hai mai pensato di metterla al servizio dei social? Alla fine TikTok è proprio quello
«No, sono mondi completamente diversi. Appartengo a un'altra epoca, quello che dovevo fare l'ho già fatto. Vorrei mantenere un minimo di dignità, queste cose le lascio fare ai giovani. Un sessantenne che fa balletti su TikTok sarebbe, credo, un po' ridicolo».

Pensare a un erede di Den Harrow, oggi, è difficile. Non fosse altro perché, come dici tu, sono altri tempi. Ma se dovessimo identificare un nome?
«Potrebbe essere Justin Bieber forse. Certo, il paragone è azzardato visto il successo enorme che questo ragazzo ha ottenuto e sta continuando a ottenere. È senz'altro un genio musicale, non a caso è sulla scena ormai da un quindicennio».