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ITALIABruno Barbieri: «Papà mi voleva ingegnere, merito suo se faccio il cuoco»

08.09.22 - 12:00
Il celebre chef e il rapporto col padre: «Lui mi spinse a viaggiare, così iniziai sulle navi»
IMAGO / ZUMA Wire
Bruno Barbieri: «Papà mi voleva ingegnere, merito suo se faccio il cuoco»
Il celebre chef e il rapporto col padre: «Lui mi spinse a viaggiare, così iniziai sulle navi»

ROMA - Apprezzato prima dietro i fornelli e poi in tv, Bruno Barbieri è ormai un personaggio noto del mondo dello spettacolo. Lo chef stellato, però, avrebbe potuto prendere una strada completamente diversa, come egli stesso ha raccontato in un’intervista concessa al Corriere della Sera. Il padre, infatti, non voleva facesse il cuoco. Tuttavia fu proprio il padre, indirettamente, a spingerlo verso la carriera da chef: Barbieri scelse di fare il cuoco perché amava viaggiare, ma a sviluppare la passione per i viaggi fu proprio la sua situazione familiare.

«Mio padre per lavoro viveva in Spagna - dice lo chef -: noi lo raggiungevamo in estate e così io, fin da molto piccolo, ho imparato a viaggiare. Questa cosa mi stimolava parecchio, oltre al fatto che forse per me aveva un significato diverso: viaggiare voleva dire raggiungere lui. Quindi a un certo punto ho pensato a un mestiere che mi permettesse di farlo». Il padre di Barbieri disapprovava la scelta del figlio. «Lui non era d’accordo, mi avrebbe voluto ingegnere credo. Furono i miei vicini di casa a convincerlo ma penso che alla fine, quando è morto, fosse consapevole e felice di aver visto cosa ero riuscito a fare. Non me lo ha mai detto, ma io resto convinto che avesse capito di avere avuto torto». Gli inizi non furono facili: Barbieri iniziò lavorando sulle navi da crociera. «A bordo c’era una gerarchia militaresca e io, a 18 anni, comandavo gente anche molto più grande di me, visto che mi avevano dato da subito quel ruolo... si può immaginare come ho sofferto».

Lo chef stellato cita in particolare un episodio. «In nave dormivo in una cabina con altre tre persone - racconta Barbieri -: mi rubarono subito tutto per darmi il benvenuto. Sono rimasto un mese e mezzo senza una lira, non avevo i soldi per comprare una bottiglia d’acqua. In pratica non scendevo dalla nave. Ma non mi sono arreso, perché nel mentre avevo anche capito cosa voleva dire avere un mestiere in mano». 

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