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CANTONEQuella casa ad Ascona che accoglieva bambini in difficoltà e in fuga dalla guerra

19.05.22 - 13:46
La storia di Lilly Volkart raccontata da Mattia Bertoldi nel suo romanzo “Il coraggio di Lilly” da oggi nelle librerie
Elizabeth La Rosa
Lo scrittore Mattia Bertoldi ad Ascona.
Lo scrittore Mattia Bertoldi ad Ascona.
Quella casa ad Ascona che accoglieva bambini in difficoltà e in fuga dalla guerra
La storia di Lilly Volkart raccontata da Mattia Bertoldi nel suo romanzo “Il coraggio di Lilly” da oggi nelle librerie

LUGANO - Partire da una cornice storica il più solida possibile per poi dipingere un quadro di finzione che sia il più fedele possibile al vero. È questa la (grandissima) sfida di chi ambisce a scrivere un romanzo storico che sia credibile e avvincente, e questa è pure la sfida intrapresa dallo scrittore luganese Mattia Bertoldi che arriva proprio oggi nelle librerie con il suo ultimo lavoro “Il coraggio di Lilly”.

Al centro dell'opera, forse qualcuno l'avrà già capito, c'è l'asconese d'adozione Lilly Volkart e la sua casa nel borgo di Ascona dove - a partire dagli anni '30 - per decenni ha accolto migliaia di bambini, molti dei quali in difficoltà e in fuga dalle persecuzioni del nazismo.

«Devo ammettere che di Lilly non sapevo davvero nulla», ci racconta Bertoldi, «l'ho scoperta un giorno, passeggiando per il cimitero di Ascona e mi ha subito colpito. Ho iniziato un lavoro di ricerca che ha evidenziato il fatto che, effettivamente, su di lei c'è davvero pochissimo... Solo una tesi di laurea, diventata libro e pubblicata nel 1996. Questa descriveva l'ambiente che c'era dentro quella casa in maniera molto affascinante, questo è bastato per convincermi a continuare».

Da lì è partito un lungo percorso fatto di ulteriori ricerche, sopralluoghi e interviste vis-à-vis: «Sono stato tante volte ad Ascona, ho anche esplorato i sentieri dei passatori nel Locarnese e intervistato due persone che erano state ospiti della casa di Lilly. Il mio obiettivo è sempre stato abbastanza chiaro, ovvero catturare - per quanto possibile - l'atmosfera di quella casa di Ascona e tutto quel popolo che la abitava».

Il buon romanzo storico è anche un'occasione per tratteggiare e immortalare un momento storico di un territorio: «Ascona e il Ticino, in quegli anni, stavano cambiando radicalmente. Fra le cose che mi hanno colpito di più nella grande ricerca che ho fatto c'è un immagine del lungolago d'inizio secolo dove si vedono stese le une affianco alle altre, le reti dei pescatori e le tovaglie degli alberghi. Un contrasto che mostra bene come il cantone stesse passando da una realtà rurale e reclusa a una post-industriale e per certi versi più cosmopolita».

Una casa, una filantropa figura materna, tanti bambini, i possibili riferimenti letterari che vengono alla mente sono tantissimi... «Se è vero che si tratta di un periodo storico un po' dimenticato, soprattutto in Ticino, gli spunti più interessanti che mi ero annotato hanno subito preso vita soprattutto partendo proprio dai ragazzini che vivevano nella casa di Lilly. Quel microcosmo asconese ho voluto costruirlo proprio attorno a loro nella maniera più onesta possibile».

In un mondo come quello di oggi, che guarda costantemente al piccolo schermo, lo scrittore non può non pensare a un ulteriore passaggio in serie (o film). È successo anche a con “Il coraggio di Lilly”? «Diciamo che il passaggio che ho tenuto da conto sin da quasi subito è quello verso la lingua tedesca e verso la Svizzera interna. Lì Lilly è più nota che qui in Ticino e sono tantissimi i bambini, oggi adulti, che potrebbero saltare fuori e dire “anche io sono stato lì”. Insomma, è una cosa che non si può non tenere in considerazione».

Un'altra cosa da cui non si può transigere, quando si lavora a un libro come questo, è il timore di un anacronismo. C'è un po' di paura di aver dimenticato un errorino fra le righe del libro? «Altroché», ride Bertoldi, «malgrado i diversi lavori di riscrittura, le mille riletture, è impossibile stare davvero tranquilli. In fin dei conti siamo umani, no? In questo senso una seconda ristampa potrebbe essere l'occasione per sistemare le cose», conclude scherzando.

“Il coraggio di Lilly” è edito da Tre60/TEA ed è disponibile da oggi nelle librerie e anche in formato digitale sui maggiori eShop.

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