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STATI UNITILinda Evangelista: «Non posso più nascondermi, ecco come la crioliposi mi ha sfigurata»

17.02.22 - 08:41
L'ex-supertop, dopo anni di reclusione si è confidata a People: «Perché facciamo queste cose ai nostri corpi?»
Imago/People
Linda Evangelista: «Non posso più nascondermi, ecco come la crioliposi mi ha sfigurata»
L'ex-supertop, dopo anni di reclusione si è confidata a People: «Perché facciamo queste cose ai nostri corpi?»

NEW YORK - Si è aperta con People, condividendo per la prima volta anche alcuni scatti, sulla sua recente tristissima odissea iniziata con un trattamento estetico. «Sono cinque anni che vivo come una reclusa», ha raccontato Linda Evangelista una delle più grandi top model di sempre, vittima di una serie di gravi effetti collaterali che l'hanno lasciata sfigurata, dopo essersi sottoposta a un intervento di crioliposi nel 2016.

La procedura, un'alternativa non invasiva alla liposuzione che utilizza il freddo per congelare e distruggere le cellule adipose, ha poi avuto il rarissimo effetto contrario: moltiplicandole a dismisura. Da qui sul corpo dell'ex-top sono iniziati ad apparire vistosi rigonfiamenti sul mento, sulle cosce e ai lati del torace. Gonfiori che si sono induriti causando anche insensibilità diffusa.

 
 
 
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Vani i tentativi di limitare i danni con due interventi di liposuzione, esercizio e dieta: «A un certo punto sono andata dal dottore, in lacrime, e gli ho detto: “Sto morendo di fame, cosa sto facendo di sbagliato?”, e lui mi ha spiegato cosa mi stava succedendo». La crioliposi aveva scatenato un'iperplasia adiposa paradossale, un esito molto raro (attorno allo 0,005% dei casi) per una procedura non invasiva che è solitamente ritenuta abbastanza sicura e per questo parecchio popolare negli States.

«Dopo cinque anni passati a nascondermi, a sperare che nessuno per strada mi riconoscesse, sono pronta a parlare», spiega Evangelista che ha intentato causa all'azienda che le ha praticato la crioliposi. La sua vita, ora, al di là dell'estetica è fortemente limitata dalla malattia: «Per via degli accumuli di grasso non riesco ad appoggiare le braccia al corpo, devo mettere dei corpetti e della biancheria contenitiva che mi copra anche le cosce, altrimenti i depositi adiposi sfregano l'uno contro l'altro anche fino a sanguinare. Non è grasso morbido, è grasso duro...».

«Perché ci sentiamo in dovere di fare queste cose ai nostri corpi?», ha continuato Evangelista, «Ho sempre saputo che sarei invecchiata e che il mio corpo sarebbe cambiato, ma non così, non in questo modo... Non mi guardo più allo specchio, quella non sono io, è come se avessi perso la mia identità. Non riconosco più il mio corpo ma non mi riconosco nemmeno più come persona. La mia “me” modella è come se fosse scomparsa per sempre».

 
 
 
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