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20 anni de “La Compagnia dell'Anello”, i 5 momenti più epici

STATI UNITI20 anni de “La Compagnia dell'Anello”, i 5 momenti più epici

18.01.22 - 06:30
Il film di Peter Jackson compie due decenni, scopriamo assieme perché ha cambiato il cinema per sempre
Keystone
20 anni de “La Compagnia dell'Anello”, i 5 momenti più epici
Il film di Peter Jackson compie due decenni, scopriamo assieme perché ha cambiato il cinema per sempre

LOS ANGELES - Usciva proprio oggi, 20 anni fa, la versione italiana de “La Compagnia dell'anello” di Peter Jackson.

Primo film di una trilogia pluripremiata e dagli incassi stellari, il rifacimento cinematografico dell'opera dello scrittore inglese J.R.R. Tolkien è stata una vera e propria epopea – e non solo per quanto riguarda la storia – che ha cambiato per sempre il modo di raccontare le storie fantastiche sul grande e sul piccolo schermo.

Progetto coraggioso, se non per certi versi forse anche scriteriato, affidato nelle mani di un signor nessuno (Jackson) con la voglia di fare di un appassionato sarebbe facilmente potuto tradursi in un buco nell'acqua ma così non è stato.

Questo perché il materiale originale (ovvero la trilogia di romanzi) era ritenuto da quasi tutti inavvicinabile, per mole e appeal, e dal forte odore di fallimento. Jackson, dal canto suo, ha preferito virare il tutto sulla coerenza e la verosimiglianza, lasciando il fantasy solo in sottofondo.

In questo senso lo sforzo, fra costumi e scenografie è stato davvero titanico. Soprattutto per la seconda ha contribuito tantissimo il setting, la Nuova Zelanda, che da questo momento in poi - con i suoi scorci naturali da togliere il fiato - diventerà meta prediletta di tantissimi registi di film fantasy.

Tornando al film, alla “potatura” della trama (un po' diversa dall'originale su carta, ma più dinamica e funzionale) a convincere è anche la prova corale di un cast fatto perlopiù di semisconosciuti (eccetto forse solo il Gandalf di Ian McKellen) ma estremamente azzeccato. Gente come Viggo Mortersen (Aragon) e Cate Blanchett (Galadriel, da qui in poi in una parabola in ascesa vertiginosa) così come Eliah Wood e Orlando Bloom.

Insomma un insieme così convincente e ben amalgamato da essere in grado di portare una storia come questa, assolutamente di genere e fino a quel momento di nicchia, al grande pubblico.

In questo senso “La Compagnia dell'Anello” ha in qualche modo cambiato la sensibilità tanto dell'industria quanto degli spettatori. Senza il film di Jackson difficilmente avremmo mai avuto fenomeni come “Il Trono di Spade” e forse anche l'universo Marvel di Disney che oggi ancora va per la maggiore.

I 5 momenti impossibili da dimenticare

Abbiamo voluto ripercorrerli, in maniera simpatica e assolutamente soggettiva, in un piccolo video che trovate facilmente qua sopra. Da «Uno stregone non è mai in ritardo» fino a «A tu non puoi passare» e tutto quello che c'è nel mezzo (compreso i meme di Boromir). Buona visione, e buona giornata.

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