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REGNO UNITOOggi è il 30esimo anniversario della morte di Freddie Mercury

24.11.21 - 06:00
L'eredità del cantante e leader dei Queen è più viva che mai
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La statua di Freddie Mercury sul lungolago di Montreux.
La statua di Freddie Mercury sul lungolago di Montreux.
Oggi è il 30esimo anniversario della morte di Freddie Mercury
L'eredità del cantante e leader dei Queen è più viva che mai

LONDRA - Oggi ricorre il trentesimo anniversario della morte di Freddie Mercury. Il cantautore e leader dei Queen si spense alle 18.48 nella sua residenza a Kensington, Londra, per una broncopolmonite aggravata dalle complicazioni causate dall'AIDS.

L'annuncio il giorno precedente - Il giorno precedente al decesso il manager dei Queen, Jim Beach, consegnò ai media un comunicato redatto su esplicita richiesta di Mercury: «In seguito alle disparate congetture diffuse dalla stampa nelle ultime due settimane, desidero confermare che sono risultato sieropositivo e di aver contratto l'AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere privata questa informazione fino a oggi per proteggere la privacy di quanti mi circondano. Comunque è giunto il momento di far conoscere la verità ai miei amici e ai miei fan e spero che si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli di tutto il mondo nella lotta contro questa terribile malattia».

Mercury e la Svizzera - Il legame di Mercury con la Svizzera, lo ricordiamo, fu solido e duraturo: per svariato tempo soggiornò a Montreux. La località affacciata sul lago di Ginevra ricorda oggi l'artista con una celebre statua, diventata negli anni un motivo di grande richiamo per i fan di tutto il mondo. Tanto che in città sono stati organizzati degli itinerari turistici a tema ed esiste una festa, i Freddie Celebration Days, che si tiene ogni anno in occasione del compleanno del divo (l'edizione 2022 è fissata tra il 2 e il 5 settembre).

Fu proprio durante una cena a Montreux che Mercury, nel maggio del 1989, rivelò la sua sieropositività ai colleghi Brian May, John Deacon e Roger Taylor. May, ospite ieri della trasmissione televisiva britannica "Good Morning Britain", ha ricordato come quei giorni non furono facili per la band, ma che l'obiettivo principale fu subito chiaro: proteggere Mercury nel miglior modo possibile. «Fu un periodo difficile ma ci unì come una famiglia. Stringemmo i ranghi attorno a Freddie e cercammo di rendergli la vita il più semplice possibile». Gli occhi dei media erano puntati su di lui, quasi ossessivamente: «Abbiamo cercato di tenere lontane le arpie» aggiunge il chitarrista. «C'erano un sacco di persone che puntavano gli obiettivi verso le finestre. È stato un momento orribile per lui».

Montreux era la sede dei Mountain Studios, il luogo in cui la band britannica incise gran parte dei brani degli ultimi anni. Per Mercury, quella, era un'isola felice. «Potevamo fare musica - e fare musica era la vita di Freddie. Poteva isolarsi una volta che era in quell'ambiente. Stranamente è stato uno dei momenti più gioiosi che abbiamo mai avuto. Freddie sembrava essere in grado di lasciare tutto fuori e divertirsi a fare la sua musica».

L'eredità - Si spegneva così, a soli 45 anni, una delle icone della musica internazionale e un artista dalle qualità uniche. Svariati siti specializzati, compilando classifiche sui migliori cantanti e frontman del rock e del pop, mettono Mercury al primo posto. Grazie al film "Bohemian Rhapsody", uscito nel 2018, c'è stata una vera riscoperta della sua figura, che ha permesso ai fan delle nuove generazioni di aggiungersi a quelli di lungo corso. La sua eredità artistica comprende i brani realizzati con i Queen e quelli della sua carriera solista parallela, che comprende gli album "Mr. Bad Guy" e "Barcelona" (questo realizzato in collaborazione con la soprano spagnola Montserrat Caballé).

May e Taylor sono andati avanti a fare musica in questi trent'anni, seguiti solo raramente da Deacon. Come frontman hanno scelto prima Paul Rodgers e ora Adam Lambert, che non possono però considerarsi come i successori del compianto Freddie (difatti il nome del gruppo attuale è Queen + Adam Lambert). Una scelta che non pesa sulle spalle del cantante statunitense e che rispetta un dato di fatto: sostituire Freddie Mercury è impossibile.

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