Nella cerimonia annuale dell Directors Guild (tutta in streaming) il film ha incassato un nuovo alloro
LOS ANGELES - “Nomadland” non piace solo ai critici, ai festival e alle kermesse che lo hanno già premiato, ma anche ai registi.
A dimostrarlo l'ennesimo premio ritirato dalla giovane regista Chloé Zhao ai Directors Guild Awards, ovvero dall'associazione ombrello dei registi americani.
La cerimonia, tenutasi in modalità streaming, ha visto il film portarsi a casa l'alloro principe della serata, quello di miglior film: «È una vittoria del raccontare storie», ha commentato il presidente della DGA Thomas Schlamme, «ha permesso agli spettatori di viaggiare, abbandonando questo quotidiano pandemico... e ha anche contribuito a far ripartire il cinema nelle sale, dove possibile».
Zhao, puntualizza l'Hollywood Reporter, è la prima regista di origini asiatiche (e prima non caucasica) a vincere questo premio e a mettere una credibile ipoteca su un possibile trionfo agli Oscar.
Altri candidati nella categoria erano “Minari” di Lee Isaac Chung, "Una donna promettente" di Emerald Fennel, "Mank" di David Fincher e "Il processo ai Chicago 7" di Aaron Sorkin.