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ITALIANek pentito: «Ho fatto male a cantare»

30.08.20 - 13:00
Quello dello scorso 26 agosto non era un concerto ma un evento privato, assicura il cantautore
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Nek si è pentito per aver cantato al Twiga di Forte dei Marmi lo scorso 26 agosto.
Nek si è pentito per aver cantato al Twiga di Forte dei Marmi lo scorso 26 agosto.
Nek pentito: «Ho fatto male a cantare»
Quello dello scorso 26 agosto non era un concerto ma un evento privato, assicura il cantautore

ROMA - Nek dice di essere pentito per la sua esibizione estemporanea al Twiga di Forte dei Marmi, quattro giorni fa, che gli ha fatto piovere addosso un sacco di critiche.

«Ho fatto male a cantare, ho agito con leggerezza. Ma era solo una festa privata, il dj ha alzato il volume su una mia canzone e io ho cantato giusto qualche pezzo con gli amici e i clienti del locale» ha dichiarato il cantautore in una delle sue Stories su Instagram. Non si è trattato di un vero e proprio concerto, ribadisce: Mi sono preso qualche tempo per rispondere con la calma necessaria su quello che è successo, perché non voglio che passi un'immagine di me che non corrisponde a chi sono. Mi trovavo con la mia famiglia a una cena nello stabilimento dove ho passato (come ogni anno) l'estate, sempre nel pieno rispetto di tutte le regole. Una cena privata all'aperto per i soli clienti dello stabilimento, che ho trascorso seduto al tavolo con i miei congiunti. Il deejay ha alzato il volume su una mia canzone e mi è stato chiesto di accennare un paio di pezzi (non un concerto), ho accettato amichevolmente l'invito a prendere il microfono».

Nek - che sarà uno dei protagonisti di Moon&Stars 2021 a Locarno - quindi aggiunge: «Ho commesso una leggerezza: la musica crea aggregazione, le persone hanno cominciato a farsi prendere dall'entusiasmo e, anche se l'evento era privato, sarebbe stato meglio non accettare e non prenderlo quel microfono. Ho passato questa estate a fare dei piccoli concerti nel pieno rispetto delle regole di distanziamento a tutela della salute di tutti. E da lì non mi schiodo, la priorità è sempre quella».

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