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Quella corsa eroica (e disperata) per consegnare un vaccino per l'epidemia

STREAMINGQuella corsa eroica (e disperata) per consegnare un vaccino per l'epidemia

21.04.20 - 06:00
Raccontata da “Togo” di Disney, l'attore Willem Dafoe in intervista: «Condurre una slitta è una cosa che ti fa crescere»
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Quella corsa eroica (e disperata) per consegnare un vaccino per l'epidemia
Raccontata da “Togo” di Disney, l'attore Willem Dafoe in intervista: «Condurre una slitta è una cosa che ti fa crescere»

ROMA - Una corsa disperata e avventurosa per recuperare un antidoto e fronteggiare una minacciosa epidemia.  

No, non stiamo parlando di Covid-19 - anche se è difficile che le similitudini non vengano alla mente - ma alla corsa al siero della difterite del 1925 in Alaska raccontati (anche) dal film “Togo - Una grande amicizia” di Disney ed esclusiva di Disney +.

Protagonista, nei panni del corridore ed esploratore Leonard Seppala, il pluripremiato Willem Dafoe. 64 anni, volto cinematografico stranoto e incredibilmente prolifico con una media di 4-5 progetti l’anno.

«So che il coronavirus è un dramma globale, ma per quanto mi riguarda mi ha permesso di rallentare un attimo», ci racconta in intervista mentre si trova nella sua casa di Roma: «ho più tempo per me, anche se è un momento di ansia e incertezza, riesco a leggere, pensare, studiare e passare del tempo con mia moglie (Giada Colagrande, ndr.).

Si dice che recitare con gli animali non sia assolutamente una passeggiata, com’è stato per te cimentarti con un’intera muta di cani?

«Devo dire che i cani mi sono sempre piaciuti, ma in vita mia non ne ho mai avuto uno. Lavorando a questo film ho imparato davvero tante cose. Sul set, è vero, ci vuole pazienza, devi sempre esserci per loro e piano piano pure loro impareranno ad esserci per te. È stato un processo molto particolare e gratificante. Se ho paura che la mia co-star Diesel (il cane che interpreta Togo nel film, ndr.) mi rubi la scena? Se sei un vero professionista non sono cose che dovrebbero nemmeno toccarti. Anzi, se succede è una cosa di cui devi essere fiero e felice».

Più di 1'000 km in slitta, per un vaccino

In seguito all'epidemia di difterite scoppiata nella cittadina di Nome in Alaska nel 1925, si decise di organizzare una corsa a staffetta con 20 mute di cani e altrettante slitte per coprire le 600 miglia (1'085 km) di distanza dalla città di Nenana a quella di Nome. Quella coperta da Leonard Seppala e da suo husky capomuta Togo, è una delle tratte più lunghe con un percorso complessivo di 264 miglia in tre giorni. A rendere l'impresa ancora più eccezionale il maltempo che imperversava nella regione con tormente e temperature eccezionalmente basse.

E per quanto riguarda la slitta, le scene in corsa sono una parte importante del film. Ne avevi mai condotta una? Ti sei dovuto preparare?
«No non l'avevo mai fatto, ma mi è piaciuto davvero molto! Certo, mi sono dovuto allenare parecchio. Tra l’altro la quasi totalità delle scene sono prive di effetti speciali, direi che il 95% di quello che vedete è reale. Quando sono stati inseriti effetti speciali è stato per preservare la salute dei cani.

Abbiamo corso ovunque, in mezzo alla natura selvaggia, sui laghi ghiacciati… E più passa il tempo e più impari e cogli le finezze: dalle condizioni atmosferiche, allo stato d’animo degli animali. È stato un lavoro lungo e impegnativo ma che mi ha fatto crescere».

In perfetta tradizione Disney, “Togo - Una grande amicizia” è un film emozionante e commovente. Tu ti sei commosso girandolo?

«Le emozioni sul set sono state davvero tante. Girarlo è stato difficile e una vera e propria avventura, e come gruppo abbiamo legato molto. Se c’è qualcosa che mi ha emozionato come persona è proprio il rapporto che avevo con queste persone e le sfide quotidiane che abbiamo affrontato. Come attore, invece, ho provato le emozioni (forti) di Seppala».

E com’è stato per te rivederlo e rivederti?

Devo dire che per me riguardare un mio film non è mai una cosa semplice. Anche guardando “Togo”, che è un film sicuramente commuovente, per me è impossibile non pensare a tutti i retroscena riguardanti la lavorazione. A questo si aggiunge il fatto che, visto che faccio questo lavoro da così tanto tempo, quando mi rivedo in un film non mi riconosco, è come se vedessi un'altra persona, e sono davvero molto autocritico».

Balto o Togo, chi è il vero eroe?

A ricevere gli onori della cronaca, e della storia, per la corsa al siero è stato il cane ad arrivare a Nome. Si tratta di Balto il cane – sempre di Seppala – condotto da Gunnar Kaasen. A lui è stata dedicata anche una statua nel Central Park di New York e diverse produzioni (tra le quali un film d'animazione del 1995). Seppala, dal canto suo, non aveva una gran stima per Balto ritenendolo un animale di doti inferiori e che utilizzava solo per brevi tratte. Negli anni seguenti, se n'è sempre lamentato.

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