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BELLINZONALa Romagna torna al Rabadan con il liscio

05.02.20 - 09:00
Intervista a Moreno il Biondo, che insieme ad un'orchestra farà ballare grandi e piccini domenica 23 febbraio a Bellinzona
Moreno il Biondo
La Romagna torna al Rabadan con il liscio
Intervista a Moreno il Biondo, che insieme ad un'orchestra farà ballare grandi e piccini domenica 23 febbraio a Bellinzona

BELLINZONA - È tutto pronto per la serata del liscio del Rabadan, in programma domenica 23 febbraio nel capannone in Piazza del Sole. Anche quest’anno ad animarlo ci penserà Moreno il Biondo e il Grande Evento. Per l’occasione abbiamo sentito proprio Moreno, il protagonista della serata. 

Che concerto attende gli ospiti di Rabadan? 
«Come già accaduto l’anno scorso, porteremo una serata piena di festa, musica, tradizione, folklore e allegria. Grazie a Rabadan possiamo esportare la festa e la cultura romagnola. Il liscio è una musica che ci permette di staccare e di vivere insieme la gioia di una festa importante come quella del carnevale. Quest’anno, proprio su richiesta del pubblico, allungheremo l’esibizione». 

Qual è il successo del liscio?
«È una musica che attraversa le generazioni. I bambini rimangono incantati, i ragazzi più grandi magari si ricordano quando i nonni li portavano ad ascoltare in piazza i concerti, magari in vacanza. Non è un genere che ha un suo target definito. Se eseguita nella maniera giusta, come tutte le musiche, viene amata. E la cosa più importante è che il liscio ti permette di abbracciare la persona che balla con te».

Cosa ne pensi dei carnevali ticinesi? 
«Ho molta esperienza con i carnevali, sia in Italia che all’estero. In Svizzera tuttavia la differenza è che è la gente ad essere la vera protagonista della manifestazione. Le persone si lasciano andare, ed entrano totalmente nella festa. Altrove invece il carnevale è vissuto con più distacco. In Svizzera c’è un coinvolgimento totale. Ho un particolare legame con il Canton Ticino, dove ho partecipato ai carnevali fin da ragazzino. Mi ricordo Biasca e Airolo negli anni ‘70, e molti altri. Ma soprattutto mi piace il legame che si crea: ho amici di Bellinzona, Sobrio, Camignolo che poi vengono in vacanza in Romagna, a Gatteo a Mare. C’è questa sorta di gemellaggio con la Riviera Adriatica».

Come ti sei appassionato al liscio?
«Faccio musica da sempre: ho cominciato a 14 anni a suonare il liscio, e ora ne sono passati 47. Ho fatto di questa musica la mia vita, e la racconto anche nelle scuole. L’orchestra è formata da nove elementi, e sono legato ai miei musicisti da più di 30 anni. Oltre a rispettare sempre l’originalità del liscio, cavalchiamo anche le mode. Ed è per questo che le generazioni cambiano ma la musica resta». 

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