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Un inno di fratellanza che su YouTube ha fatto il pieno di clic

CANTONEUn inno di fratellanza che su YouTube ha fatto il pieno di clic

07.11.19 - 16:30
"Cani Sciolti" del rapper luganese Aki Aki che canta di amicizia fra Albania, Serbia e Kosovo: «Siamo la nuova generazione, basta con l'odio»
Foto Aki Aki
Uno scatto dal video campione di clic di "Cani Sciolti".
Uno scatto dal video campione di clic di "Cani Sciolti".
Un inno di fratellanza che su YouTube ha fatto il pieno di clic
"Cani Sciolti" del rapper luganese Aki Aki che canta di amicizia fra Albania, Serbia e Kosovo: «Siamo la nuova generazione, basta con l'odio»

LUGANO - Quando una situazione brutta porta a una riflessione e a un pezzo hip-hop che sul web esplode diventando un inno di fratellanza.

È il caso di “Cani sciolti” dell'artista luganese Aki Aki che è stato pubblicato lo scorso 24 ottobre e viaggia già a quota 120'000 views su YouTube: «Parte tutto da una lite che è saltata fuori una sera con degli altri ragazzi di Lugano più grandi di noi», ci racconta il rapper, «questi poi a un certo punto hanno tirato fuori i coltelli... È stato in quel momento che ho capito quanto le persone che mi circondano tutti i giorni, mi sono vicine e sono pronte a fare qualsiasi cosa per me». 

Questo, ci spiega Aki Aki, al di là di provenienze e preconcetti: «Nel mio gruppo di amici ci sono persone originarie di Albania, Serbia e Kosovo. Popoli e nazioni in aperto conflitto, eppure - malgrado tutto questo odio che ci dovrebbe essere - noi riusciamo a restare uniti».

È stata quella la scintilla che ha fatto partire la canzone: «Volevo condividere questo sentimento di fratellanza che abbiamo con il mondo intero. Voglio che la gente ci pensi e che capisca che una persona va conosciuta prima di essere giudicata per la sua nazionalità o per il colore della sua pelle».

Un pensiero, questo che sul web ha raccolto lodi attraverso moltissimi commenti positivi: «Abbiamo voglia di cambiare le cose, siamo una nuova generazione. Non dico che il passato deve essere dimenticato, ma deve restare lì - nel passato - altrimenti questa spirale d'odio non finirà mai. Quando chiedo alle persone che conosco "ma perché odi?" la risposta che ricevo è triste, mi dicono: "Non lo so nemmeno io".  Quello che io voglio dire io è questo: uniamo le forze e le risorse per risollevarci». 

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