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L'attrice ha voluto aumentare le sue possibilità di veder crescere e diventare adulti i suoi figli
LOS ANGELES - Angelina Jolie si è sottoposta a una mastectomia radicale nel 2013 per aumentare le sue possibilità di veder crescere e diventare adulti i suoi figli. L'attrice, che insieme all'ex marito Brad Pitt ha i figli Maddox, 18 anni, Pax, 15, Zahara, 14, Shiloh, 13, e i gemellini di 11 anni Knox e Vivienne, ha deciso di sottoporsi all'invasivo intervento chirurgico dopo aver perso sua madre nel 2007 a causa di un cancro al seno e alle ovaie e poi anche sua zia per lo stesso male proprio nel 2013, anno in cui ha preso la difficile decisione.
Ora Angelina, che nel 2015 si è poi fatta rimuovere anche le ovaie e le tube di Falloppio dopo un falso allarme relativo proprio ad un cancro, ha spiegato di essere andata sotto ai ferri perché voleva essere sicura di poter vedere crescere i suoi figli senza la paura di sviluppare un tumore. In un articolo pubblicato sul magazine 'Time' ha fatto sapere: «Ho fatto una scelta per aumentare le mie probabilità di poter vedere i miei figli diventare degli adulti e quelle di poter conoscere i miei nipoti. La mia speranza è quella che possano vivere il più a lungo possibile e che io possa esserci per loro».
La Jolie, 44 anni, prima di fare una scelta così radicale si era sottoposta ad un test genetico che aveva evidenziato una mutazione del gene BRCA1, il che la predisponeva a maggiori possibilità di sviluppare un cancro al seno. «Adesso sono dieci anni che ho perso mia madre. Lei ha conosciuto solo alcuni dei suoi nipoti e spesso era troppo malata per poter giocare con loro. Ora per me è difficile pensare che quello che mi accade nella vita sia frutto di una scelta divina perché penso a quanto le vite dei miei figli avrebbero beneficiato di lei e quanto il suo amore e la sua protezione gli avrebbero fatto bene. Mia madre ha combattuto contro il cancro per un decennio ed è arrivata ai 50 anni. Mia nonna è morta quarantenne. Spero che le mie scelte mi permettano di vivere un po' più a lungo di loro», ha concluso.
