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LUGANOIl vento del prog porta i Jethro Tull a Lugano

23.10.19 - 06:01
Il 26 novembre 2020 Ian Anderson e soci saranno al Palazzo dei Congressi: ecco perché è un grande evento
Il vento del prog porta i Jethro Tull a Lugano
Il 26 novembre 2020 Ian Anderson e soci saranno al Palazzo dei Congressi: ecco perché è un grande evento

LUGANO - Il 26 novembre 2020 i Jethro Tull arriveranno al Palazzo dei Congressi di Lugano.

Sarà una straordinaria occasione per ammirare dal vivo Ian Anderson e la sua band. “The Prog Years” è il titolo di questo concerto: il gruppo britannico è stato uno dei più significativi di questa avventura musicale e al contempo tra i più anomali, con quella peculiare miscela di rock, blues, folk ed elementi classici che i fan amano da oltre 50 anni. Ecco qualche motivo per cui sarà un concerto eccezionale.

Bach diventa rock se lo suonano loro - “Stand Up” del 1969, il primo successo della band, mostra che con la giusta attitudine anche il più classico dei lassici, Johann Sebastian Bach, può diventare rock. L'esempio è la travolgente “Bourée” tratta dalla “Suite per liuto nº 1 BWV 996”. È questo brano dominato dal flauto traverso e dal basso, più che gli altri che risentono ancora molto dell'originaria matrice blues della band, a inserire i Jethro Tull nell'onda progressive che si stava formando in quegli anni e che li porterà fino all'Olimpo del rock. 

Un barbone che dona la popolarità - Nonostante Anderson abbia più volte detto che non è così, “Aqualung” è di fatto un concept album imperniato su una feroce critica della società contemporanea che s'incarna nel barbone che appare in copertina - e che molti identificano con il frontman. Non è un disco prog nel senso stretto del termine ma è un capolavoro assoluto, forse il loro miglior album. Merito di brani straordinari come “Aqualung”, “Cross-Eyed Mary”, “Locomotive Breath” e “Wind Up”, che creano quello che il sound “classico” dei Jethro Tull.

Se il capolavoro è una presa in giro - “Thick As A Brick” è al contempo il capolavoro prog dei Jethro Tull e una presa in giro (nemmeno tanto velata) di quello che stava diventando il genere: uno sfoggio di tecnica e virtuosismo spesso arido e con ben poco da dire. La lunghissima suite della band, invece, mescola una smaccata ironia agli ormai canonici elementi folk e blues. Un'opera monumentale, che dal vivo viene proposta in una versione “condensata” altrettanto bella dell'originale. È probabilmente il punto più alto della carriera di Anderson e soci.

Quella sera di 15 anni fa... - Sabato 9 luglio 2005: tempo più che incerto su Lugano, il cielo è nero come il carbone e si teme che un temporale si abbatta su Piazza della Riforma. Questo però non scoraggia diverse migliaia di persone (compreso chi scrive) a recarsi in Piazza della Riforma per il concerto conclusivo di Estival Jazz. Joe Sample e Randy Crawford preparano il pubblico per una travolgente esibizione dei Jethro Tull: Anderson ubriaca tutti con i suoi funambolici solo di flauto e il resto della band lo sostiene al meglio. Uno show memorabile.

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