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CANTONE10 domande (più una) a Renato Torre il talento ticinese di X-Factor

10.10.19 - 06:01
Il 19enne luganese che ha fatto impazzire YouTube è venuto a trovarci in redazione, chitarra alla mano e...
10 domande (più una) a Renato Torre il talento ticinese di X-Factor
Il 19enne luganese che ha fatto impazzire YouTube è venuto a trovarci in redazione, chitarra alla mano e...

LUGANO - Con la sua cover di "Cupido" di Sfera Ebbasta, cantata sul palco di X-Factor ha totalizzato qualcosa come 4,7 milioni di views. Mica male come inizio per il 19enne di Comano, Renato Torre.

Era davvero impossibile non invitare questo piccolo grande talento nostrano a farci visita e a raccontarci la sua storia (chitarra alla mano) nel mitico Volkswagen T2 di tio.ch.

Com'è iniziata questa tua storia d'amore con la musica?
Da giovanissimo ho iniziato con il violino grazie a mia madre. Più in là è arrivata invece la passione per la musica pop, che mi ha portato al canto e alla chitarra.

Hai un artista di riferimento, ti ispiri a qualcuno in particolare?
Direi di no, non ho un artista preferito. Ascolto tanti generi diversi, tento di tenere le orecchie aperte il più possibile.

Scrivi da te i tuoi testi?
Sì, quando scrivi testi reali e ci metti le tue esperienze difficilmente creerai canzoni che sono già state scritte, perché sono tue e ti rappresentano.

Perché hai portato un pezzo di Sfera a X-Factor?
Per diversi motivi, in verità. Lo seguo da tempo e il suo mondo mi piace, come dicevo anche se sono un cantautore "spio" anche generi lontani dal mio. Ho pensato che sarebbe stato interessante riarrangiare un suo brano in chiave pop.

C'è chi sostiene che la tua sia stata pura e semplice strategia...
No, assolutamente. Se avessi voluto fare della strategia avrei portato piuttosto un inedito. Forse sì, volevo un po' ingraziarmi Sfera però è vero che era anche un gran bel rischio.

Come sono state le selezioni di X-Factor?
Affollate, all'inizio eravamo in 40'000 poi 150 e alla fine quelli che avete visto in televisione.

E i giudici, come li hai trovati?
Molto diversi da quelli degli altri anni, infatti hanno cambiato un po' il format. L'unica costante, diciamo così, è la Maionchi che è anche un po' la mia preferita. Il secondo invece è Sfera.

Perché hai deciso di iscriverti?
È la seconda volta in verità, ci avevo provato anche l'anno scorso ma non era andata. Probabilmente perché ero troppo acerbo. Questa volta mi sono detto: «Se vado, visto che è un bell'impegno, almeno vado per passare», e così mi sono preparato in maniera davvero intensa. E ce l'ho fatta! 

Caratterialmente che tipo sei?
Sono uno istintivo e mi piace buttarmi nelle avventure, ci provo e se sbaglio provo ancora. Anche se è difficile. Penso sia una qualità importante se si vuole lavorare nella musica.

Il tuo futuro sarà musicale?
Il mio futuro diciamo che non lo vedo, o meglio, non riesco ancora a focalizzarlo bene. La musica è un mondo a sé, per ora mi sto godendo questo momento. X-Factor è solo un palco fra tanti, dovrò salire ancora su molti altri.

Renato ha poi risposto anche alle domande dei lettori di tio.ch (guardate il video qui sopra per saperne di più!), fra tutte ne abbiamo scelta una.

Sei un raccomandato (senza offesa)?
Non direi diciamo che sono arrivato a X-Factor con le mie gambine, con la mia chitarrina e con la mia vocina. Mi hai sentito e quindi... È andata come andata, mi sono preso quattro sì...

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