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ITALIASabrina Salerno e Jo Squillo: «Siamo donne e mai vorremmo rinascere uomini»

15.09.19 - 15:30
Due icone sexy che hanno alzato la voce delle donne con una canzone diventata celeberrima. Oggi si raccontano parlando di corpi, del tempo che passa. E ovviamente di uomini... e qui sono dolori
Sabrina Salerno e Jo Squillo: «Siamo donne e mai vorremmo rinascere uomini»
Due icone sexy che hanno alzato la voce delle donne con una canzone diventata celeberrima. Oggi si raccontano parlando di corpi, del tempo che passa. E ovviamente di uomini... e qui sono dolori

MILANO - «Siamo donne. Oltre le gambe c’è di più». Alzi la mano chi non conosce questa canzone. Quando Jo Squillo e Sabrina Salerno la cantarono a Sanremo, ricevettero un valanga di critiche. Correva l’anno 1991, e presentarsi al Festival in versione sexy (minigonna inguinale per una, costume da bagno per l’altra) sembrava un affronto. «Se andavamo a Sanremo vestite in smoking non sarebbe successo nulla. Era necessario andare in modo provocante, c’era bisogno di dare uno schiaffo al perbenismo» ha raccontato Sabrina Salerno all’evento milanese “Il tempo delle donne”. E subito incalza Jo Squillo: «Provocanti sì, ma sempre con eleganza. Non c’era volgarità insomma».

Sexy a 50 anni - Le due icone delle sessualità anni ottanta si sono raccontate in pubblico. Oggi sono due splendide cinquantenni. Due donne in attività. «Sempre di corsa. Non ci siamo mai fermate, Viaggiamo per lavoro. Saliamo e scendiamo dagli aerei». Sabrina è una star in Francia. Fa 250 date in Europa. Jo Squillo è un’imprenditrice attiva nell’ambito della moda, dei media. Sensibile alle questioni femminili.

«Ragazzi - racconta Jo Squillo - qui accanto a me vedete una vera star. C’è stato un momento in cui Sabrina è stata davvero più famosa di Madonna. Era al numero uno nelle classifiche di tutto il mondo. Sono stata  una volta in Thailandia e gli unici dischi di una cantante italiana che ho trovato erano quelli di Sabrina».

«Oggi però - ci tiene a precisare Sabrina - faccio anche la mamma. La mia sveglia suona alla 7.00. Preparo la colazione per mio figlio e mio marito. Poi mi divido tra palestra, commercialista, impegni vari, vado a riprendere mio figlio a scuola».

Corpi - Due donne serene e appagate dal quel che emerge dal loro racconto. «La consapevolezza del mio corpo l’ho avuto a 25 anni. Lì ho capito che aveva una sua forza - spiega la Salerno - ero una timida cronica,  mi vedevo con mille difetti, non mi piacevo mai. Oggi invece non sono più timida. Se ho qualcosa di bello da mostrare lo faccio senza farmi troppi problemi». Incalza Jo Squillo: «Ho avuto la gioia di stare sul palco, ma la vera felicità e vedere gli altri felici». 

Guardarsi allo specchio - Due donne che oggi si guardano allo specchio senza timori e senza rimpianti. «Sono fiera di me stessa - racconta Sabrina Salerno - e guardandomi nello specchio vedo una donna che ha fatto tanti sacrifici, perché alla fine nessuno ti regala niente. Una donna che lavora, che conduce una vita tra alti e bassi. Con diverse cadute e altrettante risalite. Insomma una tipa forte che ha deciso di non mollare mai». Le fa eco Jo Squillo: «Io ho scelto da anni di essere me stessa al naturale. Sono una donna che è quello che è, con le sue rughe, con  il tempo che passa, una che ha fatto della verità la sua filosofia di vita».

Gli uomini - In una lunga conversazione tra donne non si può non parlare di uomini. «Con loro ho sempre avuto un rapporto conflittuale - confessa Sabrina - colpa della mia infanzia e dal rapporto con mio padre. Non sono mai stata una conquistatrice di uomini, ma devo riconoscere che sono più corteggiata oggi che quando avevo 30 anni, e la cosa mi stupisce parecchio». Più agguerrita Jo Squillo: «Non ho tempo di guardare gli uomini. Oggi faccio l’imprenditrice e il tempo a disposizione è davvero molto poco. Ho un compagno e investo molto in questo rapporto. L’amore è una continua prova. Anche conquistarsi ogni giorno è una prova d’amore».

Su una cosa sono d’accordo: meglio essere donna che uomo. «Rinascerei donna senza ombra di dubbio, credo che le donne abbiano davvero una marcia in più» dice la Salerno. E subito ribatte la Squillo: «Non vorrei mai nascere uomo. In questo periodo storico l’uomo sta conoscendo una profonda crisi esistenziale. Ha perso la sua identità e non riesce a capire come uscirne da questa situazione. Noi donne abbiamo sviluppato un concetto molto importante, quello della sorellanza. Stiamo molto tra noi, ci raccontiamo tante cose, litighiamo e poi facciamo pace, combattiamo insieme contro la violenza. Gli uomini invece cosa fanno? Una partita, e tutto finisce lì». 

Gran finale in piedi cantando tutti insieme “Siamo donne” dimostrando ancora una volta che a distanza di 28 anni “davvero otre alle gambe c’è di più”  e che “molto spesso le apparenze ingannano”.

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