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CANTONE«Un'era di crisi e di senza lavoro: “Trainspotting” è attuale ancora oggi»

13.09.19 - 06:01
Parola dello scrittore scozzese Irvine Welsh a Bellinzona questo weekend per Babel secondo il quale da quei tossici anni '90 non è cambiato poi molto
Keystone/Miramax
«Un'era di crisi e di senza lavoro: “Trainspotting” è attuale ancora oggi»
Parola dello scrittore scozzese Irvine Welsh a Bellinzona questo weekend per Babel secondo il quale da quei tossici anni '90 non è cambiato poi molto

BELLINZONA - Classe 1958 scozzese, sguardo torvo, calvo e tatuato: Irvine Welsh non è uno che passa inosservato e non solo per quanto riguarda la sua opera letteraria.

Senza peli sulla lingua tanto nella vita quanto sulla pagina, lo scrittore di Edimburgo, ha dato vita a uno degli universi letterari più fortunati e pugnaci di sempre. Stiamo parlando di quel “Trainspotting” che ha segnato  – anche e soprattutto grazie alla pellicola omonima diretta da Danny Boyle – gli anni '90. 

Ospite questo fine settimana di Babel 2019 (per dettagli vedi box qui sotto), Welsh ha abbastanza le idee in chiaro sul perché la sua opera – e quel microcosmo di fenomeni che la abitano – siano diventati quasi proverbiali anche alle nostre latitudini: «Per quanto riguarda i personaggi penso che sia perché si tratta di archetipi abbastanza universali e che possiamo trovare in qualsiasi comunità.

Lo stesso vale anche per i temi: «Anche il fatto di una società in perenne crisi economica e senza posti di lavoro per tutti, è una costante che sembra non finire mai e che ci riguarda tutti... Se ho un personaggio preferito? Sì, Spud, alla fine è un bravo ragazzo».

Come si mette al lavoro e come scrive uno dei suoi romanzi Irvine Welsh? «In realtà non lo so nemmeno io come faccio», ci confida, «in generale lascio che sia il mio subconscio a smazzarsi il “lavoro sporco”. Io, dal canto mio, faccio il possibile per non pensarci troppo». Fra i libri che ha scritto ce n'è uno preferito?  «Ah, non ho dubbi: “Tolleranza zero” (la sua opera seconda, ndr.) è quello che mi è uscito meglio». 

Nato in Scozia, trasferitosi prima a Dublino e poi a Chicago nel 2009. Dopo 10 anni negli States si sente a casa? «La casa è dove sono gli affetti, la faccenda degli Stati e delle nazioni è un anacronismo. Vorrei che morissero, scomparissero tutte... Utopico? Forse, ma si fottano».

A Babel una tavola rotonda e un dj set

All'edizione 2019 di Babel - Festival di letteratura e traduzione Irvine Welsh si presenterà sia in veste di scrittore sia di... dj. Per vederlo dietro ai piatti venerdì 13 settembre dovrete recarvi al salone del Convento delle agostiniane di Monte Carasso a partire dalle 23 fino a notte inoltrata. Sabato 14 settembre, invece, sarà al Teatro sociale di Bellinzona per una tavola rotonda con la sua traduttrice Giuliana Zeuli e l'autore teatrale svizzero-scozzese Alan Alpenfelt.

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