L'attrice è stata determinante per sostenere l'inchiesta del New York Times e per convincere altre colleghe a testimoniare
LOS ANGELES - Gwyneth Paltrow è una figura chiave dell'inchiesta del New York Times che ha portato alla luce le accuse di molestie sessuali nei confronti di Harvey Weinstein. Uno scandalo che si è ingigantito a dismisura e ha portato al crollo dell'impero dell'ex produttore cinematografico.
Lo si legge in un nuovo libro di Jodi Kantor e Megan Twohey, le reporter del quotidiano newyorchese che hanno pubblicato il celebre reportage del 5 ottobre 2017. In "She Said: Breaking the Sexual Harassment Story That Helped Ignite a Movement" si legge che la premio Oscar era «spaventata di uscire allo scoperto ma poi è diventata una fonte cruciale, condividendo il suo resoconto di molestie e cercando di convincere altre colleghe a parlare».
Il Guardian rende conto di un'intervista televisiva delle due giornaliste, che hanno spiegato come «Gwyneth sia stata una delle prime persone a prendere il telefono e a essere determinata ad aiutare le indagini anche quando Harvey Weinstein si è presentato a un party a casa sua e lei è stata quasi costretta a nascondersi in bagno» mentre parlava con le croniste.
Com'è noto Paltrow afferma di essere stata molestata dal produttore quando era molto giovane. Il suo compagno dell'epoca, Brad Pitt, affrontò Weinstein e l'attrice pensò che ciò avrebbe portato al suo licenziamento.