Il classico da brivido di Stephen King torna nelle sale da questo giovedì con il suo "Capitolo due" (dal cast notevolissimo). Ma riuscirà ancora a spaventarci?
LUGANO - Sono passati 27 anni da quell'orribile estate del 1989 e i ragazzini che hanno affrontato il terrificante Pennywise ormai non lo sono più. Si sono fatti grandi, hanno lasciato la città e sono andati avanti (più o meno) con le loro vite. C'è chi è diventato scrittore, chi ha fatto carriera, chi fa il comico e chi è diventata stilista ha sposato un marito violento.
Tutti sono cambiati, tranne uno, Mike, che è rimasto a Derry aspettando che “It” ritornasse a farsi vivo. E quando una notte il demoniaco pagliaccio ucciderà ancora il “Club dei perdenti” dovrà riunirsi e fronteggiare l'orrore. Torna nelle sale così, a 2 anni dal primo episodio, il remake cinematografico della miniserie-culto per la tv tratta dall'omonimo romanzo di Stephen King.
Dietro la macchina da presa c'è sempre Andrés Muschietti ma il cast è tutto nuovo. Al posto dei visi freschi (e perlopiù sconosciuti) della prima pellicola a questo giro ci sono un paio di gran bei nomi: James McAvoy (Bill), Jessica Chastain (Beverly) e Bill Hader (Richie). Il mostro, invece, è ancora una volta Bill Skasgård.
Meno adrenalinico e avventuroso del precedente, “It - Capitolo due” punta più sull'aspetto psicologico e analitico. Una scelta, portata avanti da numerosi flashback, che funziona solo in parte smorzando un po' il ritmo – e il film dura quasi 3 ore – e spaventando davvero pochino.
Nella parte finale, per fortuna, le cose migliorano parecchio e durante la resa dei conti il film ritrova la sua verve. Rispetto al predecessore, quindi, questo “Capitolo due” è un po' meno... tutto.
Colpa della scrittura che non riesce a dare brio a una parte un po' stanca anche nel telefim originale, delle invenzioni non così spaventose e del cast che, malgrado l'impegno, non brilla particolarmente (fatta eccezione per l'occhialuto Hader-Richie).
Da vedere? Anche sì, magari durante una serata fra amici, ma comprate molti pop-corn.