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CANTONEYokko: «Con la musica possiamo dare voce ai migranti»

06.08.19 - 06:01
I bernesi Yokko si esibiranno mercoledì sera a laRotonda, il villaggio del Locarno Film Festival. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il vocalist, Adrian Erni
Yokko: «Con la musica possiamo dare voce ai migranti»
I bernesi Yokko si esibiranno mercoledì sera a laRotonda, il villaggio del Locarno Film Festival. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il vocalist, Adrian Erni

LOCARNO - Dopo la realizzazione, a fine aprile, dell’ep “Soliva”, pochi giorni fa Adrian e i suoi compagni di viaggio - Philipp Treyer (chitarre), Matthias Tröhler (basso) e Domenic Schüpbach (batteria) - hanno dato alla luce il videoclip del nuovo singolo, “Forever Ago”. «Un brano legato alla stretta e tristissima attualità dell’immigrazione, tema su cui si focalizzerà anche il nostro prossimo ep - di cinque tracce -, “Soliva 2”, la cui uscita è prevista in gennaio».

Adrian, vuoi entrare nel dettaglio della canzone?

«Ha iniziato a prendere forma lo scorso mese di dicembre, quando la mia ragazza, impegnata con una ong, si è recata in Bosnia ed Erzegovina, a ridosso dei confini con la Croazia, per prendersi cura, nel corso dei cinque mesi successivi, dei migranti giunti a quelle latitudini lungo la rotta balcanica. Ci sentivamo regolarmente al telefono e, giorno dopo giorno, mi raccontava l’inferno dentro cui si sono ritrovate quelle migliaia di esseri umani: uomini, donne e bambini vittime di violenza e crudeltà inaudite. C’erano persone, mi diceva, che morivano in mezzo alla strada… Ti rendi conto? Non potevo crederci, ero completamente scioccato!».

Tragedie quotidiane che hai trasformato in strofe e musica...

«Sì, certo. Noi, come musicisti, con le nostre canzoni possiamo dare voce a questi esseri umani. Esseri umani privati di tutto… Continueremo a farlo anche con i singoli successivi - che andranno a completare l’ep di cui ti parlavo poco fa -».

Il prossimo singolo, difatti, sarà “Fear Of Trembling” (“Paura di tremare”, ndr)... Già il titolo dice tutto...

«Esatto, uscirà il 16 agosto».

Hai visto che succede in Italia?

«Non conosco molto bene la situazione, devo essere sincero. Ho letto comunque della Sea-Watch 3 e di Carola Rackete».

Quale la tua reazione al riguardo?

«Chi rischia la morte in mare è indubbiamente alla ricerca di una vita migliore. È logico. È complicato, non c’è dubbio, ma la politica europea deve trovare al più presto una soluzione adeguata».

Dimmi di “Soliva”, l’ep dato alle stampe in primavera...

«In quel caso, con quattro tracce, ci siamo focalizzati, a largo raggio, sulle malattie psichiche».

Cosa vuol dire “Soliva”?

«Indica, in romancio, il luogo in cui nasce il sole. Come Yokko, del resto, in giapponese. Soliva è anche una frazione di Medel, nei Grigioni, nascosta tra le montagne, dove ho scritto le canzoni».

Quali i tuoi ascolti in questo periodo?

«Bon Iver, mi piace molto. Poi, i Queen, Noel Gallagher, così come Sam Fender».

Cosa vuoi anticipare a coloro che assisteranno mercoledì al concerto?

«Sarà uno show molto intenso. Da non mancare!».

 

 

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