Cerca e trova immobili

CANTONEVi presentiamo un timido estroverso, Giorgio Poi

25.07.19 - 06:01
Abbiamo incontrato un altro grande protagonista di Roam: il cantautore italiano Giorgio Poi, che si esibirà al Boschetto Ciani (Lugano) nel corso dell'ultima serata della rassegna, sabato 27 luglio
Vi presentiamo un timido estroverso, Giorgio Poi
Abbiamo incontrato un altro grande protagonista di Roam: il cantautore italiano Giorgio Poi, che si esibirà al Boschetto Ciani (Lugano) nel corso dell'ultima serata della rassegna, sabato 27 luglio

LUGANO -   “Fa niente” (Bomba Dischi), il suo album d’esordio da solista, è uscito nel 2017. Lo scorso mese di marzo ha pubblicato “Smog” (Bomba Dischi), quello che lui definisce il suo «primo secondo disco». Giorgio Poi è un cantautore particolare, e a modo suo ha scelto di presentare il disco in una nota stampa, il cui testo recita così: «Di dischi d'esordio se ne possono fare anche tre o quattro, con nomi sempre diversi. Invece i secondi dischi sono più rari, perché per fare un secondo disco non basta fare un disco, ma bisogna farne due, e mano mano che si va avanti la situazione si complica». «“Smog” è un disco fatto in casa, e un disco è una delle poche cose fatte in casa a cui non si può aggiungere di seguito “come una volta”, perché i dischi una volta si facevano in studio. Insomma, di questo disco si potrà dire quel che si vuole, ma non che non sia un disco moderno».

Giorgio, quello del “primo secondo disco” è un discorso un po' complesso...

«Sembra complesso... Basta pensare al mio cambio di band - dai Vadoinmessico ai Cairobi, con cui, con entrambi i gruppi, ho realizzato un disco - e al mio attuale percorso da solista: “Smog”, a tutti gli effetti, è il mio primo secondo disco, nonché il mio secondo disco con lo stesso nome…».

Un album fatto in casa... Vuoi entrare nel dettaglio?

«L'ho suonato completamente io, registrando tutto a casa, eccetto la batteria, che ho inciso nello studio in cui Andrea Suriani ha lavorato al missaggio e al master».

Per “Fa niente” hai lavorato in modo diverso?

«No, anzi… In realtà è ancora più “homemade”, poiché ho registrato a casa anche le batterie…».

La musica ti ha portato da Roma a Londra e poi a Berlino. Che vuoi dirmi al riguardo di ognuna di queste città, dal punto di vista musicale?

«Un’analisi oculata, devo dire, non l’ho mai fatta. Posso dirti che nella mia esperienza le ho vissute in maniera molto diversa. A Roma sono cresciuto, ho fatto il liceo, ho iniziato a suonare… Ma non posso dirti di avere vissuto la scena musicale romana… Perché poi sono partito per Londra, dove ho proseguito e portato a termine il conservatorio, diplomandomi in chitarra jazz. Nel frattempo, ho iniziato a scrivere canzoni in inglese, dando vita a progetti più seri - come i Vadoinmessico - e suonando almeno un paio di volte a settimana in città: a Londra puoi partire in tour, senza spostarti dalla città… I club sono talmente tanti… Dopo sette anni con alcuni compagni di band mi sono trasferito a Berlino, dove è iniziata una nuova fase - cambiando il nome del gruppo in Cairobi -, ma dove, in realtà, ho suonato pochissimo…».

In “Stella”, singolo di “Smog”, dici: “Ti giuro, io non ho paura di volare, ho paura di cadere”... Pensi spesso al peggio?

«(ride) Purtroppo, credo che la mente umana sia programmata per prendere il peggio sempre in considerazione… E questo, probabilmente, ci salva e ci tutela. Quindi sì, direi che è inevitabile pensarci…».

Com’è Giorgio Poi giù dal palco?

«Timido, ma non al 100%. Estroverso, ma anche in questo caso non al 100%. Pignolo, meticoloso... Un gran lavoratore su alcune cose e la persona più pigra su altre…». 

Conosci Lugano?

«No… Ma posso dirti che ho un’idea della città filtrata da “Lugano addio”, la canzone di Ivan Graziani…».

Cosa vuoi dire a coloro che assisteranno al tuo concerto?

«Di munirsi di basse aspettative, così sarà più facile tornare a casa contenti… (ride)».

Prevendita: biglietteria.ch

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE