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ITALIA/CANTONEBlack Blues Brothers, quando il soul è acrobazia

16.07.19 - 06:01
In arrivo nei prossimi giorni al Buskers di LongLake Lugano i Black Blues Brothers, un gruppo di cinque acrobati, equilibristi e giocolieri.
Black Blues Brothers, quando il soul è acrobazia
In arrivo nei prossimi giorni al Buskers di LongLake Lugano i Black Blues Brothers, un gruppo di cinque acrobati, equilibristi e giocolieri.

MILANO/LUGANO - Parliamo di uno spettacolo che andrà in scena nell’ambito dell’attesissimo festival luganese, ma, ricordiamo, soltanto nei primi tre giorni della rassegna, ossia dal 17 al 19 luglio.

Di che si tratta esattamente? «Cinque acrobati - con l’America nel cuore e l’Africa nel sangue - seguono le bizze di una radio d’epoca che trasmette soul e rhythm'n'blues, prodigandosi in uno show che riprende le vicissitudini di John Belushi e di Dan Aykroyd nel film cult di John Landis datato 1980 (“The Blues Brothers”, ndr)», ci spiega il regista Alessandro Serena, docente di Storia dello Spettacolo Circense e di Strada  all'Università Statale e alla Iulm (Università di comunicazione e lingue) di Milano, nonché nipote di Moira Orfei. 

Alessandro, raccontami le origini di questo progetto...

«Lavoro dal 2002 con Sarakasi, una fondazione di base a Nairobi di spettacolo sociale che da decenni si impegna a trasmettere la passione per le arti ai bambini delle baraccopoli, con l'obiettivo di procurargli un futuro migliore togliendoli dalla strada. Dalla stessa, con regolarità, escono musicisti, acrobati e ballerini di ottimo livello. Come Seif, Bilal, Alì, Rashid e Patti dei Black Blues Brothers».

E lo spettacolo, nello specifico, quando è nato? 

«Nel 2014... Siamo in giro già da cinque anni... E fin dall'inizio, devo dire, ha riscosso un successo che tutti noi, onestamente, non ci aspettavamo».

Vuoi entrare nel dettaglio?

«L'ambientazione è quella dei vecchi club americani, fumosi... A un certo punto, sui brani che trasmette quella vecchia radio di cui ti parlavo poco fa, i ragazzi incominciano a spostare a modo loro tavoli, sedie, specchi...».

Quanto dura?

«Dai 5 ai 70 minuti... Dipende dalle esigenze di chi ci ospita...».

La compagnia è di base a Milano?

«No, a San Donà di Piave, in provincia di Venezia».

Come vivono i cinque ragazzi i malumori dell'Italia sull'immigrazione, acutizzati giorno dopo giorno da Matteo Salvini?

«Sono così impegnati con gli allenamenti e con il tour che nemmeno ci badano... Devo sottolineare, in ogni caso, che anche la fazione storicamente contraria a questo tipo di scambi culturali - ammaliata, anch’essa, dallo spettacolo, così come dall'energia e dalla gioia che questi ragazzi sprigionano - non ci ha mai creato problemi...».

 

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