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Metronomy verso l'eternità, con tappa a Roam

REGNO UNITOMetronomy verso l'eternità, con tappa a Roam

10.07.19 - 06:01
In attesa di vedere i Metronomy a LongLake il 25 luglio, nell’ambito di Roam Festival, abbiamo posto alcuni quesiti a Joseph Mount, che allo scoccare del nuovo Millennio ha dato alla luce il progetto
FOTO GREGOIRE ALEXANDRE
Da sinistra Michael Lovett, Anna Prior, Joseph Mount, Gbenga Adelekan, Oscar Cash.
Da sinistra Michael Lovett, Anna Prior, Joseph Mount, Gbenga Adelekan, Oscar Cash.
Metronomy verso l'eternità, con tappa a Roam
In attesa di vedere i Metronomy a LongLake il 25 luglio, nell’ambito di Roam Festival, abbiamo posto alcuni quesiti a Joseph Mount, che allo scoccare del nuovo Millennio ha dato alla luce il progetto

TOTNES (DEVON) - A tre anni dal precedente “Summer 08” (Because Music, 2016), il combo britannico - attualmente condiviso da Mount (voce, chitarre, tastiere), Oscar Cash (synth, chitarre), Gbenga Adelekan (basso), Michael Lovett (tastiere) e Anna Prior (batteria) -, il prossimo 13 settembre - tuttora tramite Because Music - darà alle stampe il nuovo album, il sesto, dal titolo “Metronomy Forever”: un disco che - sulla base dei due singoli che anticipano la produzione - “Lately” e “Salted Caramel Ice Cream” - e degli altri quattro brani finora riservati agli addetti ai lavori - “Whitsand Bay”, “The Light”, “Walking In The Dark”, “Wedding Bells” - risuona ammaliante, confezionato dentro un equilibrio perfetto di sonorità electro e indie-pop.

Joe, raccontami il processo di lavorazione di questo nuovo album…

«La composizione, devo dire, è stata alquanto interessante: le canzoni hanno preso forma da un’idea di origine, sulla base della quale avevo già immaginato le varie strutture e tutto il resto… Strutture pop oriented, da facilitare l’accesso agli ascoltatori… Ma non ne ero completamente soddisfatto… Qualcosa di mio ancora mancava… Nelle atmosfere, nelle ambientazioni… Per cui ho iniziato a focalizzarmi sulle singole tessiture...».

Perché il titolo “Metronomy Forever”?

«Vorremmo vivere per l’eternità... (ride) Ma sappiamo bene che non potrà mai accadere...».

Le canzoni, gli album, da qualche parte resteranno...

«Sì, d’accordo… Ma in realtà chi può saperlo?».

Quanti pezzi troveremo all’interno del disco?

«Diciassette. È lungo, dura circa un’ora…».

Che vuoi dirmi dei testi?

«Raccolgono impressioni e riflessioni sulla mia vita - forse in maniera un po’ astratta - nutrite, in ogni caso, da una determinata dose di immaginazione…».

Ti sei spinto anche sul tema Brexit?

«Non c’è nulla di specifico, ma, seppur indirettamente, si riflette all’interno del disco… Era inevitabile…».

Cosa hai ascoltato, in particolare, nel corso del processo di lavorazione?

«I Nirvana… Il grunge ad ampio raggio, direi, comunque… Poi, i Twenty One Pilots…».

Raccontami le registrazioni…

«Si sono svolte nel corso degli ultimi tre anni - aggiungendo, ma anche smussando o togliendo, un tassello alla volta -, prevalentemente tra le mura del mio home studio, ma anche a Parigi, così come in un’altra sala di incisione qui in Inghilterra…».

Inizialmente, Metronomy era un progetto solista… A partire dal secondo album si è ampliato costantemente… Per quale motivo?

«Mi sono reso conto che sarebbe stato molto meglio… Così c’è condivisione… Condividere le sensazioni di un live, ad esempio, è straordinario…».

Quali erano i tuoi ascolti all’inizio?

«Aphex Twin, DJ Shadow…».

Prima di concludere: cosa devono attendersi coloro che assisteranno al concerto?

«Le canzoni che vorranno ascoltare le faremo tutte… (ride) Nella setlist figurerà, in ogni caso, anche qualcosa di questo nuovo disco da scoprire!».

I biglietti per il concerto dei Metronomy sono in prevendita su Biglietteria.ch

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