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CANTONEViaggio all'inizio del tempo con Emilie Zoé

15.05.19 - 06:01
In attesa di vederla esibirsi venerdì 17 maggio nell’ambito della prima edizione de La Quairmesse in Piazza Manzoni a Lugano, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Emilie Zoé
FOTO ANAIS BLANCHARD
Emilie Zoé, classe 1991.
Emilie Zoé, classe 1991.
Viaggio all'inizio del tempo con Emilie Zoé
In attesa di vederla esibirsi venerdì 17 maggio nell’ambito della prima edizione de La Quairmesse in Piazza Manzoni a Lugano, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Emilie Zoé

LUGANO - La giovane songwriter vodese - originaria di Losanna, «ma ora di base tra Neuchâtel e La-Chaux-de-Fonds (NE)» - con la realizzazione di un ep, “Empty” (autoproduzione, 2013), e di due produzioni di lunga durata - “Dead-End Tape” (Hummus Records, 2016) e il recente “The Very Start” (Hummus Records, 9 novembre 2018) - ha limato alla perfezione ogni tassello del suo puzzle sonoro (inizialmente, più elettrico e granitico, poi, progressivamente, più scuro e acustico).

Emilie, raccontami il processo di lavorazione di “The Very Start”...

«Si tratta di un disco che contiene canzoni che ho iniziato a scrivere quattro anni fa. Brani che hanno preso una forma definitiva dal momento in cui ho deciso che durante i live sul palco saremmo dovuti essere in due - io (voce, chitarra) e Nicolas Pittet (batteria) -. Di conseguenza, dopo avere sottoposto gli embrioni sonori a Nicolas, lo sviluppo dei pezzi è avvenuto prevalentemente in dimensione live, sera dopo sera...».

Perché il titolo “The Very Start” (Proprio all’inizio, ndr)?

«Le ragioni, devo dire, sono diverse, ma, principalmente, perché buona parte delle canzoni narrano del tempo, dello scorrere del tempo...».

Vuoi entrare nel dettaglio dei testi?

«Sono riflessioni, pensieri, quesiti sull’origine dell’essere umano, così come sull’origine delle cose…».

C’è una ragione precisa che ti ha spinto a riflettere su tutto questo?

«Presumo possa collocarsi nei miei studi in matematica e fisica… Malgrado li abbia interrotti per focalizzarmi sulla musica, nutro tuttora un forte interesse in materia…».

Quali i tuoi ascolti in corso d’opera?

«Ho ascoltato gruppi che seguo già da una decina d’anni, come i Two Gallants e i Girls In Hawaii...».

Raccontami le registrazioni…

«Le ho affidate a Christian Garcia-Gaucher, che ha inciso le tracce in presa diretta - voce, chitarra e batteria - all’interno del nostro locale prove qui a Neuchâtel. Dopodiché, a Bruxelles, abbiamo lavorato insieme al missaggio».

Quello di venerdì sarà il tuo primo concerto alle nostre latitudini, giusto?

«Sì, sarà il mio esordio nella Svizzera italiana...».

Presumo tu conosca la scena musicale ticinese…

«Conosco i Peter Kernel (Aris Bassetti, Barbara Lehnhoff), così come, di conseguenza, Camilla Sparksss (Barbara Lehnhoff)… Ho condiviso il palco con loro in svariate occasioni… Con Camilla anche pochi giorni fa…».

 

 

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