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CANTONESand’s 2B A Band, Schneebeli torna alle origini

08.05.19 - 06:01
Pubblicato pochi giorni fa - in digitale e in cd - “One” (NEVEmusic), il primo album del neonato trio Sand’s 2B A Band
Sand’s 2B A Band, Schneebeli torna alle origini
Pubblicato pochi giorni fa - in digitale e in cd - “One” (NEVEmusic), il primo album del neonato trio Sand’s 2B A Band

CURIO - Un progetto immediato, venuto alla luce da una fortuita jam session nell’ambito di JazzAscona 2018 tra il chitarrista ticinese Sandro Schneebeli e il cantante e batterista madrileno Enrique Parra. Ai due, poco dopo, si è aggregato l’hammondista, anch’egli ticinese e vecchio compagno di viaggio di Schneebeli, Andi Appignani.

Un trio sviluppatosi a ridosso delle dodici battute del blues, su cui Schneebeli ritorna dopo oltre due decenni di viaggi sonori dentro le più recondite forme del jazz e della world music.

“One” è un album di cover. Un album di cover coi fiocchi, anzi, coi controfiocchi, per un nuovo viaggio - di sola andata - nel blues, nel rhythm and blues, nel soul e nel rock’n’roll. Stiamo parlando di una produzione spontanea, istintiva, ammaliante, che raccoglie nove tracce, tra cui troviamo veri e propri gioielli quali “Walking By Myself” (1956) di Jimmy Rogers, “My Baby” (1955) - che Willie Dixon scrisse per Little Walter -, così come un doppio omaggio a Little Richard con “Lucille” e la ripresa della sua versione di “Keep A Knockin’” (1957). Ad incastrarsi alla perfezione nel mezzo di tali pietre miliari, tra le altre, anche “Need Your Love” (2017) del giovane soulman Curtis Harding.

Sandro, per quanto ti riguarda si tratta di un ritorno alle origini…

«Diciamo che ho passato il mio tempo a fare una ricerca anche interiore, confrontandomi con più generi e stili musicali, ma in questo periodo della mia vita - lavorando comunque parallelamente ai miei altri progetti - ho sentito la necessità di divertirmi e divertire. Quindi sono tornato sul mio primo amore: il blues, attraverso cui sono salito le prime volte sul palco, a metà anni Novanta, in compagnia delle mie prime formazioni, come la BBlues Band, nella quale, oltre a me, militava Silvan Zingg (pianoforte) e Lorenzo Milani (batteria)».

Come è avvenuta la scelta delle cover?

«La prima selezione ho voluto che fosse di Enrique: è lui la voce, per cui deve sentire i brani nelle sue corde, nel cuore e nell'anima. Ha proposto pezzi come “Lucille”, “Keep A Knockin’”, ma anche “I Found A Love” (Wilson Pickett, 1965) e “Need Your Love”, mentre la scelta, ad esempio, di “Walking By Myself” è la mia: si tratta di un pezzo che amo in modo particolare... Come “Bim Bam” (Sam Butera, 1958), del resto...».

Ho l’impressione che le registrazioni siano state effettuate prevalentemente in presa diretta…

«Sì, è così… Le sovraincisioni sono pochissime…».

Il titolo è “One”: immagino, quindi, che sia in programma un secondo capitolo...

«Esatto, ma non immediatamente: sarà pubblicato nel 2020. Conterrà altre cover, ma anche una serie di brani originali...».

Quando avremo modo di vedere la Sand’s 2B A Band sul palco?

«Il 18 maggio alle 21 al Salone Piazza Grande di Curio. Dopodiché, nell’ambito di JazzAscona 2019 - in programma dal 20 al 29 giugno - terremo una serie di performance».

 

 

 

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