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REGNO UNITOPamela Anderson visita in cella Assange: «È un abominio»

07.05.19 - 18:00
L'attrice ha chiesto con le lacrime agli occhi aiuto all'opinione pubblica
Keystone
La star è affranta.
La star è affranta.
Pamela Anderson visita in cella Assange: «È un abominio»
L'attrice ha chiesto con le lacrime agli occhi aiuto all'opinione pubblica

LONDRA - Ingiusto e inumano: così l'attrice Pamela Anderson, ex star di Baywatch, ha definito oggi il trattamento inflitto dalla giustizia britannica a Julian Assange, dopo aver visitato l'attivista australiano fondatore di Wikileaks nel carcere di massima sicurezza inglese di Belmarsh in cui è stato rinchiuso in seguito all'arresto reso possibile il mese scorso dalla revoca da parte dell'Ecuador dell'asilo concesso sette anni fa nell'ambasciata a Londra.

L'attrice, sostenitrice da tempo della causa di Assange, a cui è vicina anche personalmente, ha chiesto con le lacrime agli occhi aiuto all'opinione pubblica. «Sarà una lunga battaglia» contro l'estradizione negli Usa e «lui - ha detto - ha bisogno del nostro sostegno. Ha sacrificato troppo per farci conoscere la verità, ora dobbiamo salvargli la vita, di questo si tratta».

«Julian - ha proseguito Anderson, accompagnata nella visita da Kristinn Hrafnsson, attuale direttore di Wikileaks - non ha compiuto alcun atto violento, è innocente. Non merita di stare isolato da tutti, senza informazioni né poter parlare con i suoi figli. Io lo amo, non riesco a pensare a ciò che sta passando».

«Questa non è giustizia, questo è un abominio», le ha fatto eco Hrafnsson, descrivendo l'incontro, il primo autorizzato dopo l'arresto, come pieno di emozione. Intanto il gruppo di lavoro Onu sulla Detenzione Arbitraria ha diffuso oggi stesso una nota in cui si dichiara profondamente preoccupato per la procedura giudiziaria, «sproporzionata», a carico di Assange.

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