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LUGANOMahmood: «C'è chi vuole farmi sentire straniero a tutti i costi»

25.03.19 - 10:12
Ci sono stati apprezzamenti, ma anche chi gli ha detto «tornatene nel tuo paese». Mahmood a Lugano parla della sua musica e di come è bello vivere in periferia
RSI/L.Daulte
Vinto Sanremo ora guarda all'Eurosong
Vinto Sanremo ora guarda all'Eurosong
Mahmood: «C'è chi vuole farmi sentire straniero a tutti i costi»
Ci sono stati apprezzamenti, ma anche chi gli ha detto «tornatene nel tuo paese». Mahmood a Lugano parla della sua musica e di come è bello vivere in periferia

LUGANO - Entra negli studi della RSI in perfetto stile Mahmood. Camicia larga floreale Versace, viso da bravo ragazzo. Sul polso il tatuaggio di un triangolo. «È una A perchè in famiglia ci chiamiamo tutti con questa lettera, io Alessandro, mia madre Anna e mio padre Amed» ci dice durante l’intervista. Da lì a poco salirà sul palco per lo showcase.

Il giorno dopo Sanremo hai detto «Non mi rendo conto di quello che è successo». A distanza ormai di più di un mese te ne rendi conto?
Ora sì. E non mi aspettavo che fosse tutto così impegnativo. La mole di lavoro è triplicata rispetto a prima. Ma mi sta bene. Sono felice anche perché continuo a fare tutto quello che mi piace. Sto imparando molto.

Secondo te qual è stato il segreto della tua vittoria a Sanremo?
Sono andato a Sanremo con un pezzo poco sanremese. Ho voluto rischiare, e forse è stata questa la mia fortuna. Il fatto di aver portato qualcosa di nuovo in un contesto classico.

Una vittoria che si è riempita di polemiche. Ultimo, che è arrivato secondo non l'ha presa bene. Hai avuto modo di parlare con lui?
Con Ultimo non ho mai parlato. A Sanremo c'è parecchia tensione in quei giorni. Si creano delle aspettative alte. Ultimo era uno dei preferiti sin dall'inizio, quindi è normale che possa esserci rimasto male.

Fra un po' andrai all'Eurovision. Con che spirito?
Sono abbastanza tranquillo. Certamente sento il peso sulle spalle e spero di far fare bella figura all'Italia. Porterò una versione più corta di Soldi, così vuole il regolamento.

L'hai sempre seguita la manifestazione?
Un po', non tantissimo. In famiglia si guardava di più Sanremo. L'Eurovision però mi ha sempre intrigato perché rappresentare una nazione intera è una gran bella cosa.

Con la popolarità la stampa si interessa anche della tua vita privata. Ti pesa questa intrusione?
Preferirei che la vita privata restasse tale. Quando ho iniziato questo mestiere sapevo sin dall'inizio che si sarebbero interessati anche ai fatti miei. Sinceramente non me ne frega niente. Facciano pure. Spero che la gente mi segua per la mia musica, per quello che faccio, non per la mia vita privata.

Di recente hai dichiarato che da dopo Sanremo ti sei accorto di essere straniero nel tuo paese. Cosa è successo?
Sono cresciuto appartenendo a una generazione che non ha mai fatto differenze di nessun tipo, e ora improvvisamente scopro che in Italia, ovvero nel mio paese, c'è ancora chi fa queste differenziazioni e vuole farmi sentire uno straniero a tutti i costi. Spero che in futuro ci sia un'apertura mentale maggiore rispetto a quella vista in questi giorni. Mi sento italiano a tutti gli effetti. Non parlo nemmeno arabo, parlo però il sardo.

Pensi che tutto ciò possa sfociare in futuro in una canzone?
Al momento non vorrei marciare su questa cosa. Scrivere su questo argomento vuol dire ricalcare continuamente una polemica. Sporcare una cosa così nobile come la musica con una porcheria simile mi sembra fuori luogo.

Ritieni che in Italia ci siano difficoltà maggiori per chi è diverso o per chi è straniero?
Io non me n'ero mai accorto fino ad ora. Sanremo me lo ha fatto notare. Ho ricevuto messaggi come "tornatene al tuo paese", ma è proprio l’Italia il mio paese. L'ignoranza è un male che esiste in tutto il mondo. Ma continuo ad avere fiducia in questa umanità capace di aprire la mente.

Ci sono stati anni di gavetta. Anche di bocciature.
Ero immaturo. In fondo ho iniziato a scrivere canzoni tardi, verso i 18-19 anni. Sono ritornato a lavorare come barista e cameriere, e quei lavori mi sono serviti per maturare e crescere. Scrivevo i testi delle canzoni perfino sulle comande dei clienti. Ho scritto canzoni anche sui mezzi pubblici a Milano. Lì ho capito quale fosse davvero la mia strada.

Quanto è importante per te Milano?
Molto. È come se fosse la culla della mia musica. In tutto il mio album si parla di Milano. Le relazioni, le amicizie le ho create tutte in questa città. È stato il palco della mia vita.

Vanti già numerose collaborazioni. In futuro con chi ti piacerebbe lavorare?
Ce ne sono tanti. Una su tutte è Carmen Consoli, artista particolare, sicuramente una delle cantautrici più brave in Italia.

Fai parte di una generazione nata con i social. Come va nel mondo virtuale?
Ottimamente. Li uso tanto. Mi piace restare in contatto con la gente. A volte arrivano anche consigli utili. Mi interessa trovare riscontro in ragazzi della mia età. Leggo anche gli insulti. Ma non rispondo a chi offende.

In "Soldi" hai usato frasi pesanti riferendoti a tuo padre. Avete ripreso il rapporto dopo Sanremo?
Ci sentiamo. Tra noi va tutto bene. Mi ha fatto i complimenti per la canzone. In fondo erano cose che lui conosceva già e che avevamo avuto modo di chiarire in passato.

Quando si diventa famosi cambiano anche un po' le persone che ci stanno attorno. Che cambiamenti hai notato rispetto a prima?
Non grandi cambiamenti a dir la verità. Certo, la gente mi ferma per strada e mi chiede l'autografo. I miei amici però restano quelli che avevo prima e per loro non c'è stato nessun stravolgimento.

Sei fiero di essere nato in periferia e lì vuoi restare, perché?
Perché le periferie sono bellissime. Non riuscirei mai a vivere in centro a Milano, pur essendo una città bellissima. Non sopporto il frastuono, il caos. Amo vivere in zone tranquille.

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COMMENTI
 

centauro 5 anni fa su tio
Malika Ayane è nata in Italia da padre marocchino e madre italiana, il canto ha sempre fatto parte della sua vita ed è diventata cantante di grande successo. Mahmood è nella stessa situazione ma con quella canzonetta di San Remo mi sa che non andrà molto avanti.......italiano o non italiano che sia!

Lucadue 5 anni fa su tio
Da quando l'essere straniero è un disonore?

moma 5 anni fa su tio
Chiaro che l'hanno fatto vincere per note ragioni. Sarà un bravo ragazzo, ma come musicista vale pochino e presto sparirà nel nulla come tanti altri artisti di basso livello.
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