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CANTONEBelle foto nell’epoca dei social? «Ci vogliono calma e consapevolezza»

25.02.19 - 06:01
Abbiamo parlato con Riccardo Comi del suo percorso artistico e di cosa è necessario per postare scatti di qualità su Instagram
Riccardo Comi
Belle foto nell’epoca dei social? «Ci vogliono calma e consapevolezza»
Abbiamo parlato con Riccardo Comi del suo percorso artistico e di cosa è necessario per postare scatti di qualità su Instagram

LUGANO - Nell’epoca dei social network le fotografie sono ovunque. Principalmente su Instagram, ma anche grazie agli altri canali le immagini sono sempre più al centro della nostra vita. Tutti, più o meno, ci siamo improvvisati fotografi. Però c’è chi ne fa una vera e propria forma d’arte. Come Riccardo Comi.

Con lui, che vive nel Luganese ed è presente sulla scena ticinese (e non solo) da alcuni anni, abbiamo voluto parlare un po’ del suo essere fotografo e del fare scatti nell’era social.

Quando hai capito che la fotografia era il tuo campo?

«L’ho capito cinque anni fa, anche se è nel 2009 che ho iniziato a fotografare. A quell’epoca mi sono appassionato della fotografia di strada, facendo il mio primo lavoro su Lugano. Da lì è partito il mio percorso».

Perché hai scelto di concentrarti principalmente sulla fotografia di strada?

«Mi ha appassionato subito questo modo di vedere la strada, la città e il mondo in sé. Ho visto che avevo dei risultati con queste foto e quindi mi sono fatto “travolgere” da questa passione».

Riccardo Comi

C’è qualche maestro del passato o del presente che ti ha ispirato particolarmente?

«Sicuramente Trent Parke, che fa parte dell’agenzia Magnum. Poi Matt Stuart, che è un altro street photographer. Potrei farti una lista lunghissima, ma tutto è partito con Parke».

Cos’è il collettivo Instant, da te ideato e fondato?

«È fresco fresco: siamo partiti a gennaio con questo progetto. Ne fanno parte quattro fotografi ticinesi (oltre a Comi ci sono Nathalie Vigini, Maurizio Molgora e Maja Tomisic, ndr). Sono amici dei quali apprezzavo il linguaggio fotografico. Non tutti facciamo le stesse cose ma ho scelto loro perché hanno qualcosa in più. Ho voluto creare Instant non per avere visibilità e diventare chissà cosa, ma per dare più voce alla fotografia, poter lavorare insieme sul nostro territorio e magari in futuro avere un atelier in cui sviluppare i progetti e poi, perché no, fare dei workshop con dei fotografi internazionali. Stiamo progettando di fare un’esposizione collettiva entro il mese di giugno».

A giugno parteciperai a Carona Immagina: cosa proporrai?

«Il progetto di Lugano: ho voluto assolutamente proporlo e anche gli organizzatori alla fine l’hanno scelto. Ci saranno anche altri scatti per me importanti: in tutto saranno 20 fotografie».

Riccardo Comi

I social sono invasi dalle fotografie: come fare per distinguere i bravi fotografi da quelli mediocri?

«Su Instagram c’è tantissimo, si caricano milioni di foto al giorno. Uno scatto fatto bene lo vedi subito, quando ti rendi conto che chi lo ha realizzato sa benissimo cosa sta facendo e come lo fa. Credo che riguardi il modo di essere del fotografo, quello che uno ha. L’arte non te la inventi: ce l’hai o non ce l’hai. Anche se sicuramente la questione del gusto è molto personale».

Come un fotografo “affronta” la vita e si prepara a scattare? Cosa deve avere con sé?

«Io ho sempre con me la macchina fotografica, poi magari capita che uso il telefono. È come vedi il mondo che fa la differenza, più che l’apparecchio che si possiede. Riguarda la sensibilità che una persona può avere ma anche cosa si vuole fare: per certi scatti è necessaria una certa tecnica, per altri s’immortala il momento. Dipende cosa si ha nella mente».

Che consiglio puoi dare a un giovane che si avvicina alla fotografia?

«Cominciare a guardare il mondo con occhi diversi, andando più in profondità. È il motivo per cui amo la fotografia: cerchiamo di catturare lo straordinario nell'ordinario. È questo quello che facciamo: fermiamo il tempo per catturare l’attimo giusto».

 

Hai dei suggerimenti da dare a chi si diverte a mettere delle foto su Instagram?

«Fare le cose con calma. Scattare una fotografia in modo che gli altri utenti capiscano cosa hai visto. E che tu sia consapevole di ciò che avevi di fronte».

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