Dopo le accuse di razzismo Liam Neeson non presenzierà alla première del suo ultimo film
HOLLYWOOD - «I’m not a racist». Con queste e altre parole Liam Neeson si è voluto difendere dalle accuse di razzismo esplose nelle ultime ore nei suoi confronti.
Ma il polverone innalzato da una sua intervista al quotidiano britannico The Independent non accenna a placarsi. Internet è impazzito di fronte alle dichiarazioni dell’attore nordirlandese. Neeson ha infatti rivelato di aver reagito con un «sentimento primitivo» alla stupro di una persona a lui vicina. Lo stupratore? Una persona di colore.
La star di "Schindler’s List" ha così rivelato - utilizzando parole sue - «Volevo uccidere un nero». Uscita dalla bocca dell’attore, la frase è immediatamente rimbalzata sui social. Molti internauti hanno iniziato ad indignarsi, sentenziando la frase come razzista.
A seguito di ciò, la situazione è subito precipitata. Sono passate solo poche ore dalle controverse parole di Neeson e l’attore si è visto cancellare l’invito alla première del suo ultimo film: "Un uomo tranquillo" ("Cold Pursuit"). La decisione proviene dall’alto: lo studio di produzione Lionsgate, anche distributore della pellicola.
La cerimonia avrà comunque luogo a New York ma il personaggio principale dell’opera non metterà piede sul red carpet.